Mercedes W13, i problemi sono risolvibili? A Brackley sono preoccupati

La nuova Mercedes non arriva con i galloni di favorita al Gran Premio del Bahrain. La W13 è ancora molto acerba e deve sistemarsi.

Poche ore al via del mondiale di F1 targato 2022. La favorita numero 1 dopo i test è la Red Bull di Max Verstappen, con l’olandese che ha ottenuto il miglior tempo delle prove invernali svolte in Bahrain girando in 1’31”720. La Ferrari sembra poter giocare il ruolo della sfidante più accreditata a dare battaglia, con la Mercedes che si presenta al primo appuntamento di Sakhir con tanti tasselli da dover sistemare.

Mercedes F1 W13 (Twitter)
Mercedes F1 W13 (Twitter)

La W13 si è presentata in Medio Oriente con una configurazione che ha scioccato il Circus, essendo praticamente sprovvista di fiancate. Pochi giorni prima era arrivata l’anticipazione di Giorgio Terruzzi sul “Corriere della Sera“, che aveva parlato di una monoposto rivoluzionaria e molto diversa dalla concorrenza.

Tra le indiscrezioni riportate dal noto giornalista, si parlava anche di una Mercedes che era migliorata di un secondo al simulatore rispetto a quella che aveva girato a Barcellona, gettando nell’ansia tutti i tifosi che sperano di assistere ad una stagione combattuta. Tuttavia, i test di Sakhir non hanno confermato questa tendenza: la freccia d’argento è apparsa molto acerba, pur essendo dotata di un grande potenziale.

Lewis Hamilton e George Russell hanno scaricato il ruolo di favorite su Ferrari e Red Bull, anche se il nuovo arrivato è molto più ottimista rispetto al sette volte campione del mondo. L’ex alfiere della Williams ha parlato addirittura di “rivali non eccezionali“, confermando di avere il temperamento di colui che non ha paura di nulla.

Ovviamente, nessuno vuole dire che la W13 non sarà della partita, ma qualcosa da sistemare c’è. Nel 2017 la stagione iniziò con uno scenario molto simile, con il team di Brackley che aveva optato per una monoposto molto lunga ed estrema, che impiegò alcuni mesi prima di rendere al massimo. Una volta trovata la giusta configurazione, quella vettura allungò sulla Ferrari portando Hamilton a vincere il mondiale.

Mercedes, Shovlin spiega i problemi e le soluzioni

La nuova Mercedes ha sofferto di evidenti problemi di porpoising, fenomeno tipico delle monoposto ad effetto suolo che i team stanno tentando di arginare. La freccia d’argento in versione evoluzione ha patito molto più rispetto agli altri di questa fragilità, e per limitarla si è deciso di aumentare l’altezza da terra della W13 di vari millimetri.

Questo, ovviamente, intacca sulle prestazioni, ma consente di avere una maggiore stabilità sui rettilinei. Nella consueta analisi di fine test, il capo degli ingegneri, Andrew Shovlin, ha spiegato il lavoro della sua squadra in un video diffuso dalla Mercedes sui propri canali social.

I nostri test sono andati abbastanza bene se parliamo di programmazione. Quando siamo partiti abbiamo capito che avremmo avuto una decina di giorni di lavoro ed abbiamo cercato di comprimerli nei 3 a nostra disposizione. Per fortuna, la W13 è stata molto affidabile e questo ci ha dato una bella mano, considerando quanto diversa sia dai test di Barcellona. Questo ci ha permesso di fare valutazioni sulla nuova aerodinamica e anche comparative rispetto alla vettura con cui abbiamo girato a Barcellona“.

Per risolvere il porpoising stiamo facendo alcuni test. Questa è una cosa che penso tutti abbiano scoperto abbastanza presto nei test, e si cerca di alzare da terra la monoposto per riuscire a ridurre il porpoising. Quindi questo è un modo per mitigarlo. La grande domanda, però, è quanto le prestazioni si possono mantenere sull’auto cercando di evitare il problema?“.

Noi stiamo tentando di esaminare alcuni cambiamenti che possiamo fare che abbiamo provato nel corso dei test di Sakhir per cercare di attenuare il porpoising. Si può attenuare dal punto di vista aerodinamico, ma non è solo quello. Ci sono elementi che possono cambiare anche dal punto di vista della guida per migliorare la situazione. Stiamo lavorando per intervenire anche da quel punto di vista“.

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