Mercedes ed Hamilton: a Silverstone la rinascita dell’araba fenice

Nel GP di casa, la Mercedes ha certificato la sua crescita. Ora è molto vicina alle rivali e, guarda caso, è tornato a essere grande anche Hamilton.

Il GP di Gran Bretagna ha regalato veramente tanti temi da dibattere. Dai dilemmi in casa Ferrari, con un Sainz alla prima vittoria e un Leclerc deluso per una tattica ancora una volta penalizzante ai problemi di affidabilità della Red Bull, passando per la questione sicurezza, con l’incidente di Zhou che ha confermato ancora una volta quanto sia fondamentale un elemento come l’halo. Ma c’è anche un altro tema, ed è quello della definitiva rinascita Mercedes, che nel GP di casa sembra essere tornata nel giro delle grandi.

Lewis Hamilton sulla Mercedes W13 (ANSA)
Lewis Hamilton sulla Mercedes W13 (ANSA)

L’attesa per questa gara casalinga del team anglo-tedesco era forte. Come tante altre squadre, proprio a Silverstone erano attesi nuovi aggiornamenti che avrebbero dovuto far fare un ulteriore step in avanti alla scuderia, che dopo anni di dominio si è trovata in una situazione nuova o quantomeno che non era più vissuta da tanto tempo.

Mercedes ed Hamilton, una crescita evidente

La Mercedes si è presentata a questo appuntamento con diverse novità interessanti. A partire da alcune modifiche all’ala anteriore, dove il deviatore aerodinamico è stato spostato in basso, ma anche il fondo è stato rivisto nella zona del marciapiede e la sospensione anteriore nella zona del puntone, che è stato carenato per gestire i flussi in maniera ottimale. Da inizio stagione la W13 sembrava essere almeno un secondo dietro in qualifica e tra i 7-8 decimi in gara, con una crisi tecnica che era emersa, GP dopo GP e che faceva pensare al fallimento di un progetto ambizioso.

Invece, passo dopo passo, è successo l’incredibile. I primi segnali erano arrivati a Miami, con libere convincenti e una gara leggermente al di sotto delle aspettative, ma a Barcellona qualcosa in più si era visto, anche se i problemi di Verstappen e Leclerc avevano forse esaltato un po’ troppo le prestazioni Mercedes. Il passo indietro di Monaco e Baku avevano fatto temere che fosse stato solo un fuoco di paglia, ma tra Canada e Gran Bretagna sono arrivati messaggi importanti per la Mercedes, che con costanti aggiornamenti ha dimezzato lo svantaggio da Red Bull e Ferrari.

“Attenzione alla Mercedes, sta sviluppando molto. Porta praticamente una macchina nuova ogni gara. Non so come farà a gestire il budget cap”, ha detto nel post gara il team principal della Rossa Mattia Binotto, che ha lanciato una frecciatina su questa crescita sospetta della vettura rivale. I fatti però dicono che l’aggancio è possibile. E guarda caso, appena la situazione è tornata “interessante”, ecco che a riemergere dalle proprie ceneri, come un’araba fenice, è stato quel tanto vituperato Lewis Hamilton che da molti era dato per finito.

La concorrenza interna di George Russell è stata forte, ma il campione inglese ha subìto sì questo confronto ma soprattutto ha dovuto fare ancora i conti con i fatti accaduti a fine 2021 e una mancata competitività della vettura. Lavorando su se stesso, senza dare retta alle critiche, proprio ora che la vettura sta tornando a buoni livelli è tornato a vedersi il Lewis di un tempo, combattivo e superiore al suo compagno di box. C’è da scommetterci che Hamilton, da oggi in poi, potrà essere un arbitro importante del Mondiale. Sempre che le prestazioni Mercedes non siano altalenanti da GP a GP. Ma anche se lo fosse, sarebbe comunque una variabile impazzita che può condizionare la corsa al titolo iridato.

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