Mercedes, atto di guerra contro la Red Bull: situazione paradossale

La Mercedes ha monopolizzato la prima fila a Città del Messico, ma ha fatto discutere è stato l’errore di Tsunoda nel Q3. Ecco la situazione.

Mercedes (GettyImages)
Mercedes (GettyImages)

Le qualifiche del Gran Premio del Messico hanno regalato sorprese a raffica. La Mercedes, dopo un fine settimana da incubo, si è ritrovata a monopolizzare la prima fila. Valtteri Bottas ha siglato la pole position in 1’15”875, beffando di un decimo e mezzo Lewis Hamilton. Il campione del mondo può comunque essere ben contento, visto che la Red Bull era apparsa inattaccabile sino a pochi minuti prima del Q3.

Max Verstappen scatterà dalla terza casella, davanti al compagno di squadra Sergio Perez. Nel team di Milton Keynes c’è evidentemente qualcosa che non ha funzionato, anche se il gap che si era visto nelle libere si era già liquefatto nelle prime fasi di qualifica. Una tranquilla doppietta si è invece trasformata in una festa per la freccia nera, anche a causa, secondo lo stesso Max, di Yuki Tsunoda.

Quanto accaduto nell’ultimo tentativo del Q3 ha del paradossale. Il giapponese dell’AlphaTauri ha commesso un errore nello Snake, distraendo Perez che è finito lungo a sua volta. Questo ha portato il leader del mondiale a distrarsi, dichiarando via radio: “Che razza di idiota“. Il riferimento è chiaro verso il pilota nipponico, membro della famiglia Red Bull e pupillo della Honda. E la Mercedes gongola.

A rincarare la dose ci ha pensato Christian Horner, che ha voluto gettare benzina sul fuoco anzichè tentare di far rientrare la situazione alla normalità: “Max e Sergio erano nel loro giro veloce, ma si sono trovati Tsunoda che stava letteralmente andando a spasso in quella zona della pista. Sono furioso, ha rovinato la qualifica dei miei piloti“.

Mercedes, gesto inaspettato sui social

Come accade di solito, anche Helmut Marko ha utilizzato parole piuttosto pesanti nei confronti di Yuki, il quale ha semplicemente commesso un errore contro la propria volontà. Mentre la Mercedes volava in pole, i piloti Red Bull hanno perso del tempo nel loro giro veloce, causando la rabbia di Tsunoda nel post-qualifiche.

Red Bull (GettyImages)
Red Bull (GettyImages)

Ai microfoni di Sky Sport F1, Yuki ha dichiarato: “Non capisco di cosa si stia lamentando Verstappen, non potevo fare altro. Sono sparito fuori pista, mi sono buttato all’esterno per non causare problemi. Perez ha perso il controllo della vettura ed è andato largo a sua volta, in completa solitudine. Io non avrei potuto fare nulla di meglio“.

L’esordiente dell’AlphaTauri ha dimostrato ancora una volta tutta la sua personalità, ribadendo il concetto anche sul suo account Twitter: “Non potevo fare di più…“. Questo è stato il commento lapidario del #22, ma la sorpresa è provenuta dal commento della Mercedes che ha voluto lanciare una frecciata ai rivali.

Resta concentrato Yuki, non lasciare che gli haters ti buttino giù“. Un durissimo colpo al comportamento della Red Bull, che effettivamente ha davvero esagerato nei confronti di un suo pilota, reo di aver commesso un errore. Dando un’occhiata ai parziali, le RB16B erano state comunque piuttosto lente, e non avrebbero potuto dar battaglia alle W12.

Helmut Marko attacca a sua volta

Se si spera in qualcuno che possa mettere tranquillità in una situazione del genere, non si può contare su Helmut Marko. Con la solita arroganza che lo contraddistingue, l’ex pilota e responsabile del programma giovani piloti della Red Bull ha criticato Tsunoda, facendolo passare per il colpevole.

Max avrebbe conquistato la pole, era in vantaggio di circa un paio di decimi prima che avvenisse quello che tutti sappiamo. Non riesco davvero a comprendere perchè Yuki fosse in quella zona, l’unico compito che gli era stato affidato era quello di fornire la scia a Pierre Gasly“.

Ricordiamo infatti che il nipponico ha cambiato la power unit, per cui verrà retrocesso sulla griglia. Toto Wolff, boss della Mercedes, non ha molto gradito l’accaduto, anche se non ha voluto commentare: “Quanto avvenuto in Red Bull non ci riguarda, ma dai nostri dati si evince che non avrebbero comunque fatto la pole. Nei primi due intertempi erano indietro di un paio di decimi, per cui ci sarebbe stato poco da fare“.

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Un comportamento deprecabile quello degli uomini di Milton Keynes, che stanno usando il povero Tsunoda come una giustificazione dopo la brutta figura nelle qualifiche. La gara sarà difficile, anche se il potenziale per vincere c’è tutto. La partenza sarà decisiva, viste le alte velocità di punta che le frecce nere hanno espresso nelle libere.

 

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