Monza, F1 a rischio? Domenicali ci va giù pesante

Alla vigilia dell’edizione 2022, Monza dà prova di non aver ancora risolto le sue ampie carenze. E ora interviene il boss della F1 Domenicali.

Il sequestro avvenuto lo scorso 13 agosto di quella che sulla carta avrebbe dovuto essere adibita a Fan Zone nel parco di Monza e che invece adesso sarà poco più che un’area ristoro, aveva già fatto abbassare le attese di una manifestazione che è ancora lontana dagli standard offerti dagli altri impianti del mondo.

Poi nei giorni scorsi è arrivata una nuova mazzata. Nel primo giorno di prove libere del gran premio italiano, quindi venerdì 9 settembre, Trenord farà sciopero, mettendo in ulteriore difficoltà i tifosi che in massa si recheranno in autodromo e che rischiano di non riuscire a tornare a casa o in albergo (già ogni anno è un’impresa).

Stefano Domenicali (LaPresse Foto)
Stefano Domenicali (LaPresse Foto)

Due figuracce nello spazio di poco tempo che ovviamente non hanno fatto piacere al patron della F1 Stefano Domenicali, deluso dei buoni propositi spesi a parole, ma non messi in pratica.

Si deve realizzare ciò che è stato concordato per rendere l’impianto più confortevole per il  pubblico e i team“, ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport. “Comprendo comunque che la crisi politica possa aver provocato dei ritardi dato che parliamo di risorse finanziarie. Anche per questo ci siamo dimostrati disponibili a scendere a compromessi che altrove non avremmo accettato. Il tutto per il bene di una gara che deve restare in calendario. Tuttavia perché ciò avvenga deve essere impeccabile“.

Risparmiato dal rimprovero del boss, il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani il quale, a suo avviso, si sarebbe speso in prima persona per risolvere gli innumerevoli problemi. “Ma ci deve essere una volontà comune. Una visione chiara di intenti per avere garanzie importanti“, ha ribadito, riproponendo la necessità di alcuni ritocchi ai sottopassi, alle tribune e all’asfalto.

E ovviamente un occhi attento andrebbe indirizzato alla sostenibilità. “A Zandvoort abbiamo avuto un ottimo esempio con bici, trasporti pubblici, raccolta differenziata dei rifiuti e produzione dell’energia“, ha ricordato.

Domenicali estasiato dalla sua F1

Allargando lo sguardo al campionato, il manager imolese è detto particolarmente soddisfatto del prodotto che Liberty Media è riuscito a creare. “In tanti vengono a farmi i complimenti”, ha asserito orgoglioso.

E malgrado il dominio di Max Verstappen potrebbe permette alla Red Bull di chiudere i giochi già in Giappone, le tribune dei circuiti da qui ad Abu Dhabi sono già tutte piene.

Alle sue spalle la classifica è più corta e vive di duelli avvincenti“, ha considerato anticipando una data cruciale per il futuro della massima serie. “In ottobre, in occasione della riunione della Commissione si discuterà della possibilità per chi è più indietro di recuperare, ma altresì del tetto di spesa“.

Il domani made in USA e la Ferrari

Sul tema delle formazioni che vedremo in pista nel 2023, l’ex dirigente Lamborghini si è soffermato sul vociferato approdo di Colton Herta in Alpha Tauri al posto di Pierre Gasly. Un passo rilevante verso un Circus più aperto al nuovo Continente.

Avere un corridore americano può incrementare l’attenzione negli Stati Uniti, però la credibilità del nostro sport passa attraverso la super licenza, di cui al momento il ragazzo non dispone“, ha spiegato. “Se avrà i numeri per correre da noi lo accoglieremo a braccia aperte“.

Per concludere il 57enne ha dedicato un pensiero a Mattia Binotto. Il responsabile del muretto Ferrari, alle prese con una fase complessa per la squadra.

Criticare è facile“, lo ha difeso. “Io credo invece che tutti i ferraristi debbano sostenerlo. Per il resto, non mi permetto di entrare nelle scelte che dovranno essere fatto per ottenere i risultati che meritano”.

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