Morbidelli e Dovizioso: il momento choc degli “altri” italiani in MotoGP

Se Bastianini sorprende e Bagnaia risale, per gli altri italiani è stato un inizio difficile. Da Dovizioso a Morbidelli, passando per i rookie, la strada è in salita.

C’è un’Italia che vince e sorprende nel Motomondiale. Vedi Enea Bastianini, che ad Austin ha centrato il secondo successo su quattro gare, che gli ha permesso di tornare in testa clamorosamente al campionato MotoGP. Ma dal weekend americano sono arrivati anche piccoli segnali di ripresa da parte di Pecco Bagnaia, ancora alla ricerca del feeling giusto con la Ducati GP22 che gli deve permettere di tornare ai livelli dello scorso anno e tornare ad essere il favorito per il titolo, come si pensava ad inizio campionato.

Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli (foto Ansa)
Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli (foto Ansa)

Ma c’è anche chi purtroppo che da italiano sta vivendo momenti abbastanza complicati nella classe regina. E invece dovrebbe essere lì in alto a lottare ogni domenica per un risultato importante. L’altra Italia, come verrebbe da chiamarla, per ora non brilla. Anzi.

Da Morbidelli a Dovizioso, quanti dolori in casa Yamaha

Se dobbiamo trovare due piloti italiani che tra tutti stanno vivendo il momento più difficile non facciamo fatica a scegliere Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso. Il primo lo scorso anno aveva chiesto a gran voce la grande opportunità di mettersi in gioco nel team ufficiale, dopo annate vissute co una M1 decisamente attempata. Poi l’occasione e l’infortunio che lo ha limitato fortemente. Adesso però, gara dopo gara, sta conoscendo sulla sua pelle quanto sia difficile portare al limite una Yamaha che davvero si è fermata a quella che fino a qualche anno fa ha guidato.

Al debutto in Qatar un 11° posto, ben lontano dai primi, poi il passo in avanti in Indonesia, prima che la sfortuna lo mettesse fuori in Argentina e che ad Austin vivesse uno dei weekend più difficili da quando è approdato nella classe regina, culminato col 16° posto. Per Morbidelli è uno degli esordi peggiori di sempre da quando è in MotoGP, ma le colpe, come detto, non sono tutte sue.

Peggio invece è quello che sta passando Dovizioso, che dopo il ritorno lo scorso anno con Yamaha, dopo l’addio turbolento a Ducati e il periodo di pausa, ha dovuto in pratica reimparare a guidare una M1 che, ai suoi esordi, aveva vissuto ben poco ma con risultati buoni. Da allora di strada ne ha fatto, ma la moto giapponese invece di evolvere è tornata indietro. E così si spiega anche lo stop alla sua crescita. Il 14° posto in Qatar è il risultato migliore finora. Solo qualche lampo, ma per il resto tanta difficoltà a guidare una moto che, come nel caso di Morbidelli, sembra poter portare al limite e oltre solo Fabio Quartararo. E se l’italo-brasiliano già guarda al altri lidi per il futuro, il forlivese invece è a un bivio, proprio come vissuto un anno fa dal suo collega Valentino Rossi: continuare o smettere.

Per quanto riguarda gli altri, segnali si vedono da Luca Marini, a cui gli exploit in qualifica non fanno seguito quelli in gara, ma qui parliamo di costanza in top-ten. Gli altri per ora annaspano, ossia i due rookie. Marco Bezzecchi in particolare sta facendo una conoscenza molto dura della MotoGP: il talento c’è, ma è ancora acerbo. Il nono posto di Termas de Rio Hondo è il solo positivo in 4 gare, ma c’è da scommetterci che arriveranno tempi migliori. basta solo avere pazienza di lavorare. Così come per Fabio Di Giannantonio, che per il momento è stato quello più in difficoltà ma che con l’esempio dentro al box di Bastianini può soltanto che avere fiducia nel futuro.

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