Lin Jarvis torna sul 2015: “Avrebbe vinto Valentino Rossi, ha sbagliato”

Ecco alcuni ricordi del passato di Valentino Rossi da parte di Lin Jarvis, che lavora da anni in Yamaha, ecco come cambiò tutto.

Valentino Rossi (Instagram)
Valentino Rossi (Instagram)

Il Managing Director della Yamaha, Lin Jarvis, conosce molto da vicino Valentino Rossi. Al momento, il motociclista di Urbino corre proprio per la due ruote del team nato in Giappone, ma presto rinuncerà a correre, dandosi alla vita manageriale.

Jarvis ha parlato di vari momenti della carriera di Vale, che proprio domenica per sua ammissione, ha vissuto uno dei momenti più difficili di tutto il suo percorso. A breve quindi l’italiano si riterrà meritevole di riposo, ma secondo il dirigente Yamaha, è lui ad aver cambiato questo sport.

Valentino Rossi, nessuno come lui per Jarvis

Il dirigente del team per cui oggi Valentino corre di nuovo, dopo due stagioni in Ducati, ricorda quando The Doctor decise di unirsi alla sua squadra, in una sera in Clinica Mobile: “Quello è stato il momento in cui Valentino ha confermato che si sarebbe unito a noi. Dici sul serio? Veramente? Aspetta, se possiamo sistemare questo e quello nel contratto, vieni in Yamaha? E lui ha detto ‘Sì, è quello che ho appena detto!’ È stato un momento memorabile”. 

Il dirigente inglese ha bellissimi ricordi poi, proprio dei trascorsi del ragazzo di Tavullia in Yamaha, sia per la prima gara vinta dopo aver lasciato la Honda, che sorprese tutti, sia per il primo Mondiale vinto nel 2004, a Philip Island. E poi un ricordo dei primi incontri Lorenzo-Rossi. I due si sono da poco incontrati ed ecco cosa è successo. Jarvis ricorda: “Nel 2010 ha detto ‘O io o Lorenzo’, cosa per noi inaccettabile. Il nostro rapporto ha iniziato a deteriorarsi e c’era molta amarezza”.

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Ma dopo due anni in rosso, Valentino tornò nel 2013 proprio in Yamaha, anche grazie allo stesso manager inglese. Il momento in cui tutto è cambiato nel mondo della MotoGP, secondo Jarvis, avvenne nel 2015, con l’ultimo duello Marquez-Rossi a Valencia. Ecco in che senso: “Continuo a pensare che se Valentino non avesse chiamato Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il campionato… La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi partigiani che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGPlo sport che amiamo si è avvelenato”.

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