Il dramma di Valentino Rossi: “Non ce la facevo più”

L’italiano, Valentino Rossi ammette che Austin è stata una Gara durissima, ma non è stato l’unico, ecco chi ha detto lo stesso.

Valentino Rossi (Instagram)
Valentino Rossi (Instagram)

Valentino Rossi ha recentemente criticato il mondo della Moto3, ma di certo proprio lui, non dovrà più correre tra i giovani, anzi a breve, si limiterà a dar loro consigli dai box. Per Vale, 42 anni, sono diverse ormai le difficoltà al momento di andare in moto, per sua ammissione.

In Texas però, sono stati tanti i piloti ad aver sofferto per vari motivi, tra cui il gran caldo. Temperature forse inaspettate, ma anche tantissimi cambi di direzione, frenate e ripartenze veloci, anche in curva e tant’altro. Non è mancata qualche polemica, ma lo stesso italiano ha ammesso che Austin è stata davvero difficile per lui.

Austin disastrosa non solo per Valentino Rossi

“Dal punto di vista fisico è stata una delle gare più difficili di tutta la mia vita. – ha ammesso il pesarese dopo la Gara – Faceva molto caldo e questa è una pista difficile, con tante buche, cambi di direzione e frenate impegnative”. Fa capire che non solo per lui non sarebbe stato facile correre, The Doctor, e continua: “Per guidare la MotoGP di oggi bisogna essere al top della forma ed essere molto giovani. Per quanto riguarda il primo, posso provare, ma con il secondo ho più difficoltà”, ha detto con un sorriso.

Il quarantaduenne, che si era già espresso sul proprio futuro ammettendo di non voler seguire le orme di Schumacher, ha ammesso anche che dalla sua gara negli States, si sarebbe aspettato di più. Per lui invece, è arrivata solo una quindicesima posizione.

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Quasi parole-fotocopia, quelle di un italiano ben più giovane, Franco Morbidelli, che però sta ancora facendo i conti con i dolori post-infortunio da cui sta recuperando: “È stata la gara più dura della mia vita a causa delle condizioni fisiche in cui mi trovo. Non avevo forza nella gamba, dovevo fare i cambi di passo solo con le braccia. Purtroppo dopo sette o otto giri ho dovuto rallentare perché altrimenti non avrei finito la gara”.

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