Oscar Piastri, genio incompreso: perché non arriva la chiamata in F1?

Giovanissimo e fortissimo, Oscar Piastri ha già vinto la Formula 3 nel 2020 ed è in testa all’esordio in F2, quale destino per il fenomeno australiano?

Oscar Piastri (Getty Images)
Oscar Piastri (Getty Images)

Ci sono piloti che hanno bisogno di molti anni per maturare ed esprimersi ad alti livelli e poi ci sono ragazzi che non hanno nemmeno un pelo di barba e vincono sin da subito. È il caso di Oscar Piastri, talento cristallino da Melbourne, che sin dalle categorie minori ha dimostrato di possedere delle capacità innate alla guida.

Piastri ha iniziato ad andare forte sui kart, vincendo tantissimi titoli a livello locale. Nel 2016 a soli 15 anni si è trasferito in Europa per inseguire il suo sogno di diventare un pilota professionista. In quell’anno venne messo sotto contratto dalla Dragon per gareggiare nel campionato di Formula 4 degli Emirati Arabi Uniti.

Il giovane australiano non impiegò tanto tempo per attirare l’interesse dei grandi manager del motorsport. Nel 2017, infatti, fu Christian Horner, team principal della RB e fondatore del team Arden International, a voler ingaggiare Piastri. Grazie alla fiducia di Horner, l’australiano debuttò in F4 britannica, aggiudicandosi sei gare e arrivando secondo in classifica. Dopo due anni, Oscar Piastri con il team francese R-ace GP si è tolto la soddisfazione del trionfo nella categoria, con sette magnifiche affermazioni.

I successi di Oscar Piastri

Nel 2020, a pieno titolo, Oscar Piastri fece il suo debutto nel campionato di Formula 3. L’australiano con il team Prema riuscì ad avere la meglio su due ragazzi di assoluto livello come Théo Pourchaire e Logan Sargeant.

L’ascesa di Piastri non si arrestò e nella stagione d’esordio in F2, al posto di Mick Schumacher, è riuscito a cogliere il primo successo nella categoria propedeutica alla F1 alla seconda gara. Piastri a soli venti anni ha mostrato nel 2021 una costanza di risultati fuori dalla norma. Il pilota australiano, infatti, è attualmente primo nella graduatoria di F2 con un vantaggio di 36 punti su Guan Yu Zhou.

Il finale in Medioriente ci darà altre risposte sulle straordinarie qualità di Piastri, ma riuscire, al primo anno in F2, a mettere in riga piloti esperti come Robert Shwartzman, Dan Ticktum e Zhou racconta già tanto del talento di Piastri.

Ad inizio 2020, difatti, la Renault formalizzò l’inserimento di Oscar Piastri nella Renault Sport Academy, ma nel team francese, per ora, non c’è posto per l’astro nascente australiano. L’investimento a lungo termine su Esteban Ocon e il ritorno nel circus della F1 di Fernando Alonso hanno limitato l’innesto di un giovane come Piastri.

Quale futuro per Oscar?

In Formula 1 c’è solo un sedile ancora “libero” ed è quello, purtroppo, del nostro Antonio Giovinazzi che sembra vicino a chiudere la sua esperienza in Alfa Romeo Racing. Frédéric Vasseur, team principal della squadra del Biscione, avrebbe in mente l’inserimento di Guan Yu Zhou, per una questione di capitali freschi, oppure del francese Théo Pourchaire, vero pallino di Vasseur. Nonostante i risultati e la posizione in classifica occupata in F2 dall’australiano, la strada che porta alla F1 è ancora molto impervia.

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Nella F1 di oggi i piloti sono costretti a portare ingenti capitali ai team, nel tentativo di vincere la dura concorrenza che regna sovrana nel motorsport e allo scopo di far parte della ristretta cerchia dei migliori 20 piloti al mondo. Tra manager senza scrupoli e cifre esorbitanti per emergere tra tanti, solo il talento più puro può fare la differenza. Piastri ha tutti i numeri per sfondare in F1, deve però trovare al più presto la porta giusta.

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