Come diventare un giocatore professionista di poker? Il percorso è lungo

Per molti è un semplice hobby, per altri è un vero e proprio lavoro. Ma come si diventa giocatore professionista di poker?

Per molti è un semplice hobby e una passione su cui passare un bel po di’ tempo, specie quando si è costretti a stare a casa, come nei mesi più difficili della pandemia. Per molti è un gioco dove mettersi alla prova e valutare le proprie capacità e abilità. Per tanti è un modo come un altro per sfidare gli amici. Insomma, ci possono essere tanti modi per definire e per classificare il poker, uno dei giochi di carte più amati.

giocatore poker professionista
(Fonte Foto: Pixabay)

Per molti però si parla di un vero e proprio lavoro. Infatti esistono dei giocatori professionisti, che hanno fatto di questo la loro vita. Ma come si può diventare dei professionisti del poker? Quale percorso bisogna fare? Non resta che entrare nel dettaglio e nello specifico per spiegare bene il tutto. Mai come in questo caso la curiosità è davvero tantissima.

Poker, come si diventa un giocatore professionista?

Va detto che chiunque può provare a guadagnare dei soldi con il poker, soprattutto se online. Qui però il discorso è ben diverso e molto più complicato. Infatti il professionismo ha alle spalle anni di sacrifici, di battaglie, di partite e senza alcun dubbio anche di rinunce. Vivere di poker per molti appassionati è una sorta di sogno proibito. Perché, come in ogni settore, sono in pochi quelli che ci riescono davvero. Ma cosa differenzia un giocatore professionista? Innanzitutto il fatto che quest’ultimo abbia una sua strategia, un suo metodo e modo di giocare, ma soprattutto riesca a razionalizzare ogni singola vittoria. A spiegare meglio che si tratta di una vera e propria scelta di vita è stato Lee Davy, che in u suo articolo, riportato da Pokerstings, ha sottolineato come “Tutti i poker player che conosco lavorano molto duro. Quelli che non lo fanno hanno un talento fuori dal comune…oppure finiscono fuori dal gioco in pochissimo tempo“.

Ovviamente però c’è tanto altro dietro. C’è studio, c’è capacità di gestire la pressione, c’è conoscenza di ogni singola variante del poker, c’è il confronto con gli altri professionisti e c’è l’analisi di ogni singola partita che si è giocata. Questo è fondamentale, perché ruscire a confrontare idee e modi di giocare è infatti la cosa migliore per riuscire a migliorare la propria tecnica al tavolo e riuscire a far arrivare quei risultati che, per un pro, non sono mai frutto del caso. “Ci sono eroi, persone speciali che hanno quel qualcosa in più e trovano il modo di farcela, ma la maggior parte fallirà. Siete disposti a lavorare duramente pur sapendo che tutto ciò che farete potrebbe comunque non essere abbastanza?”, queste parole del professionista Daniel Negreanu fanno capire al meglio le difficoltà.

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