F1, griglia di partenza stravolta al GP d’Arabia Saudita: arriva la penalità

Subito una sorpresa in vista del Gran Premio d’Arabia Saudita di F1. La griglia di partenza infatti è stata stravolta da una penalità.

La stagione sportiva della McLaren avrebbe dovuto essere quella del riscatto e che avrebbe dovuto dare la possibilità alla Scuderia di Woking di tornare al vertice della F1 mondiale, tanto è vero che erano in molti a temere i miglioramenti provenienti dall’Inghilterra, ma da questo inizio di stagione si sta vivendo un vero e proprio incubo dal quale non si vede una fine.

Ancora una volta nessuno dei due piloti è riuscito ad arrivare in Q1 e il disastro totale è stato completato da Daniel Ricciardo che non è stato in grado di completare al meglio la sua prova e dunque è stato fortemente penalizzato, dovendo così rinunciare anche a un 13esima posizione che non dava comunque possibilità di essere allegri.

F1, Daniel Ricciardo foto (Ansa Foto)
F1, Daniel Ricciardo foto (Ansa Foto)

Il detto “Piove sul bagnato” è la perfetta descrizione di quello che sta succedendo in questo weekend alla McLaren che è andata incontro all’ennesima prova disastrosa in qualifica, con i suoi due piloti che non sono riusciti a entrare in Q1 e hanno dimostrato ancora una volta come la loro vettura sia anni luce indietro alle principali.

I motori Mercedes si stanno rivelando un disastro su tutta la linea, tanto è vero che la Williams è stata eliminata in blocco già dalla Q1, sessione dove ha portato alla luce anche il crollo clamoroso di Lewis Hamilton solamente 16esimo, e già dalla Q2 si è dovuto saltare definitivamente sia l’Aston Martin che la McLaren, rendendo ancora più chiara una situazione già di per sé drammatica.

In questo momento non ci sembrano essere soluzioni adatte per poter migliorare le proprie prestazioni nel breve tempo e dunque a Woking sono davvero disperati, con le critiche che sono arrivate in maniera copiose anche da ex piloti che non riescono davvero a vedere così in difficoltà una Scuderia così storica.

A peggiorare ancora di più la situazione nel weekend ci ha pensato anche Daniel Ricciardo, che non solo non è stato in grado di entrare in Q3, chiudendo infatti solamente al 13esimo posto, ma durante le prove si è anche macchiato di un netto ostruzionismo nei confronti del francese della Alpine Esteban Ocon.

Fin da subito è stato evidente a tutti come l’azione dell’australiano fosse stata palesemente irregolare e dunque, dopo una lunga consultazione della FIA, è scattata la penalizzazione, con le tre posizioni di retrocessione che sono chiaramente stati corretti e che non sono stati contestati da nessuno.

Dunque non sarà la 13esima, ma bensì la 16esima la posizione di partenza dell’ex pilota della Red Bull che continua a dimostrare come non abbia più la testa e gli stimoli giusti per poter gareggiare a grandi livelli e l’unica cosa degna di nota che è stato in grado di fare con questo capolavoro al contrario, è stato quello di far guadagnare una posizione a Hamilton che sarà dunque 15esimo.

F1: Daniel Ricciardo penalizzato in Arabia Saudita, giusto pensare al ritiro

Daniel Ricciardo è sempre stato quel pilota troppo bravo per le Scuderie minori, ma allo stesso tempo troppo poco prestazionale per poter essere una prima scelta tra le migliori ed è per questo motivo che è sempre stato un grande incompiuto e da quando ha lasciato la Red Bull le sue prestazioni sono crollate.

In Renault non è infatti riuscito a lasciare un grande ricordo, ma il peggio lo sta palesemente dando in McLaren, con l’oceanico che ha anche spiegato apertamente come per lui non si debbano fare dei progetti a lungo termine, anche perché ormai a 33 anni nessuno ha più intenzione di puntare seriamente su di lui.

Sicuramente è un grande peccato vederlo così in difficoltà non riuscendo più a mettere in mostra il suo potenziale che di sicuro avrebbe potuto portarlo tra i migliori al mondo, ma qualcosa lo ha sempre frenato e quel ragazzo che era stato in grado si stare sempre davanti al quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel nel 2014, non è più stato in grado di ritrovarsi.

Il ruolo del secondo non gli è mai piaciuto e la sua insofferenza a questo ruolo è sempre stata dimostrata anche quando in Red Bull doveva sottostare al volere della Scuderia che ormai aveva scelto a tutti gli effetti Max Verstappen come prima guida, ma adesso è anche peggio.

Allora si pensava che la delusione per aver perso la grande occasione della carriera e la possibilità di diventare uno dei più grandi della sua generazione lo avessero portato a incupirsi a tal punto che aveva bisogno di nuovi stimoli, ma alla McLaren sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro eppure le prestazioni deludono.

I denti sono stati mostrati di fatto solo a Monza, quando è stato bravissimo a sfruttare il doppio incidente di Hamilton e Verstappen per vincere incredibilmente il Gran Premio lombardo, ma quello è rimasto l’ultimo momento di gloria e dopo essere uscito in Q1 in Bahrain, ecco arrivare a Jeddah la penalizzazione che lo riporta così mestamente tra gli ultimi cinque della griglia di partenza.

Rimarrà per sempre uno dei più grandi “Vorrei ma non posso” della storia recente della F1, ma forse è giunto il momento che iniziamo ad abituarci all’idea che il suo sorriso contagioso ai box sarà ben presto un lontano ricordo, con il ritiro che è alle porte.

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