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Russell s’inchina ad Hamilton, per ora: quanto durerà?

In una intervista a Sky Sports, Russell parla del rapporto all’interno del box Mercedes con Hamilton e smentisce ogni tipo di “competizione”. Ma sarà così?

In questa stagione, la Mercedes si trova in una posizione nuova, mai affrontata negli ultimi otto anni. Da lepre ora è diventata inseguitrice della coppia Ferrari-Red Bull, le due scuderie che sembrano aver interpretato decisamente meglio il nuovo regolamento adottato dalla F1. Ad oggi la squadra di Brackley non lotta per vincere un GP ma almeno per provare ad arrivare sul podio, cosa che soprattutto per Lewis Hamilton è alquanto frustrante, visto che l’inglese fino allo scorso anno lottava costantemente per il titolo.

Lewis Hamilton e George Russell (foto Ansa)

L’inglese, così come il nuovo compagno George Russell, hanno ottenuto un terzo posto a testa in questo inizio di stagione, ma non può bastare per una scuderia come la Mercedes. Un team che ha vinto sette degli ultimi otto titoli piloti e un record di otto campionati costruttori consecutivi.

Russell e il confronto con Hamilton

Al momento l’obiettivo principale della Mercedes è quello di cercare di capire come sfruttare una W13 che sembra alle prese con diversi problemi aerodinamici e non da risolvere. Certo è però che se il titolo sembra già aver preso una strada diversa, ai due piloti delle Frecce d’Argento non rimane altro che guardare in casa propria, con una sfida che appare alquanto interessante. Tanto che al momento, dopo tre gare, c’è a sorpresa il “deb” Russell davanti.

E proprio il britannico ha parlato ai microfoni di Sky Sports di questa “rivalità” interna: “Penso che siamo in diverse fasi della nostra carriera, non ci sono rancori in nessun caso. Da parte mia, ho 24 anni e vado contro il più grande di tutti i tempi. Se arriva prima di me, ovviamente non mi piace, ma non piangerò e non terrò il broncio per questo. Allo stesso modo è per Lewis. Ha ottenuto così tanto: è un sette volte campione del mondo, detiene record su record”.


“A volte lo vedi quando hai due piloti che sono nella stessa fase della loro carriera, entrambi in lotta per qualcosa. Non c’è il numero uno o il numero due alla Mercedes ma nella mente di tutti i piloti c’è il fatto che stanno lottando per il primo posto. Ma qui non è così”. Ma anche se fosse così, ammette Russell, Hamilton rimane il capitano della Mercedes per il suo curriculum.

“Lewis è qui da così tanto tempo. Io sono nuovo della squadra. Non andrò là fuori cercando di essere il leader della squadra quando affronterò il più grande di tutti i tempi che è qui da 10 anni”, ha ribadito l’ex pilota Williams. “È come il capitano della squadra ed è così che dovrebbe essere”. Sarà. Intanto però è davanti in classifica. E vedremo se questo idillio continuerà. Perché dall’altra parte del box qualche scricchiolio in Australia già si è visto.

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