Sale gioco, dopo il rientro cambiano molte cose: le novità

Per le sale gioco è un buon momento, visto che dal primo luglio c’è stato il rientro degli scommettitori, ma attenzione

Dadi (Fonte foto: Pixabay)

Dopo tanti mesi di chiusure forzate, ora ci si preoccupa delle riaperture. Segno che gli eccessi non fanno mai bene, perché restare totalmente chiusi fa perdere tanti soldi ad esercizi come le sale gioco, ma riaprire dopo tanto tempo rischia di non far controllare gli italiani che erano in crisi di astinenza da gioco.

La riapertura al primo luglio, può diventare infatti un pericolo per i cittadini. Il ministro Speranza, ha firmato da poco un nuovo decreto, ed ha annunciato questo:La ludopatia è una dipendenza pericolosa che colpisce anche i più giovani. Il primo passo è riconoscerla ma poi è necessario intervenire. Per questo ho firmato un decreto per l’adozione di un regolamento nazionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”.

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In tutte le regioni c’è stato un calo del gioco negli scorsi mesi, visto che chi voleva, poteva scommettere solo online. Un esempio è la provincia di Varese, dove se si analizzano i dati degli scorsi anni e quelli dello scorso, si capisce la differenza. Nel 2018 per esempio, il gioco d’azzardo aveva portato i cittadini a raggiungere la spesa di 1,6 miliardi. 400 milioni, facevano parte delle giocate online. L’anno scorso, la spesa è stata di 600 milioni di euro per le sale gioco e 500 milioni per giocate online.

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Le Regioni hanno ricevuto diverse direttive dal Ministero della Salute, tra cui: ispezioni preventive per i locali adibiti al gioco, tra cui spazi, illuminazione, areazione, possibilità di distanziamento, obbligo di mascherina, gradualità nella rimessa in funzione dei sistemi con verifiche preventive da parte delle ATS, ed ancora, obblighi di pause e niente tabacco e vendita di alcolici. In più, i locali dovranno evitare di oscurare le vetrate.

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