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Scandalo FIA: svelato un retroscena sulla mancata indagine in Brasile

Nel GP del Brasile i commissari hanno deciso di non indagare Max Verstappen per la chiusura su Lewis Hamilton. Ecco perché la FIA non ha preso decisioni.

Masi FIA (Getty Images)

Il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton ha infiammato la domenica di San Paolo. Sul circuito di Interlagos la sfida tra i rivali alla corona iridata ha toccato un nuovo momento di altissima tensione. Max Verstappen ha provato a difendersi con i denti dagli attacchi del sette volte campione del mondo della Mercedes. L’anglocaraibico si è fatto minaccioso finché non ha deciso di sferrare l’attacco al pilota olandese.

Il nativo di Stevenage ha intuito la mossa dell’avversario e ha evitato di collidere nella Red Bull Racing. Max è stato molto aggressivo, costringendo Hamilton ad allargare la traiettoria. Entrambi sono finiti fuori dalla pista nella zona delle vie di fuga in asfalto. Con la ghiaia sarebbero rimasti, probabilmente, entrambi impantanati, ma ad Interlagos le vie di fuga consentono ai piloti di rientrare in pista senza problemi e alla massima velocità.

Lewis Hamilton è stato molto intelligente ed esperto a calmare la tensione per qualche giro per poi sferrare l’attacco decisivo al rivale. Il secondo tentativo è stato quello fatale per il pilota della Red Bull Racing che è stato costretto ad alzare bandiera bianca ed accontentarsi della seconda posizione. Il pilota della Mercedes ha così conquistato il suo sesto Gran Premio stagionale.

I motivi del mancato intervento della FIA

Il movimento all’esterno della RB di Max ha, comunque, fatto discutere e tribolare anche gli uomini al muretto. Toto Wolff si è imbufalito per la mancata indagine dei commissari e avrebbe voluto cinque secondi di penalità per Verstappen. I commissari, invece, hanno deciso di lasciare correre i piloti. Salvo casi estremi, i giudici preferiscono il principio del “let them race”, per favorire lo spettacolo in pista tra i driver. Max Verstappen è andato anche oltre i limiti nel tentativo di conservare la testa della corsa.

La manovra di Max è stata, tuttavia, prevedibile. Dopo gli scontri a Silverstone e Monza, i due rivali al titolo faranno di tutto pur non lasciare vincere l’avversario. Era ovvio che Max non spalancasse la porta, inizialmente, ad Hamilton che da veterano ha aspettato il momento propizio.

Secondo una indiscrezione riportata da Marca, la FIA, grande protagonista di questo weekend, ha deciso di non sanzionare l’azione del #33 al giro 48 per un motivo specifico. Le telecamere di bordo dei piloti non sono state controllate, poiché non hanno avuto accesso alle immagini durante il GP. Per questo motivo i commissari non hanno indagato o discusso in merito alla questione.

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Non avevamo accesso agli on-board, ma solo alle telecamere che venivano trasmesse – ha detto Michael Masi il 360º ha tutti gli angoli di ripresa che noi non abbiamo in diretta, verranno scaricati e non li abbiamo ancora visti”.

Le immagini saranno state visualizzate a giochi fatti, con calma al termine della corsa dove sarà risultata evidente la sterzata di Verstappen. Ma Michael Masi ha difeso la filosofia di lasciarli correre. “Non sono d’accordo che sia incoerente. Come ho detto molte altre volte, si giudica l’incidente nel merito e si deve tenere conto di tutto. Abbiamo il principio fondamentale di lasciarli andare, guardando tutto. Da tutti gli angoli che avevamo a disposizione abbiamo abbracciato quella filosofia”, ha concluso il direttore di gara di Masi.

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