Mario Andretti se la prende con Toto Wolff: parole pesanti

In attesa di capire come e quando entrare in F1, Mario Andretti ha risposto alle nuove dichiarazioni di Toto Wolff.

La F1 continua la sua marcia di espansione sul mercato globale. Dopo anni di crisi del prodotto, da diverse stagioni il Circus vive una seconda giovinezza grazie non solo allo spettacolo ritrovato in pista ma anche ai nuovi accordi tv e alla serie Netflix che sta raccontando da diverse stagioni quanto accade dentro e fuori dal paddock ai piloti e non solo. Il riscontro si sta avendo anche a livello di sponsor, che stanno aumentando gradualmente, ma anche in termini di richieste di diversi Paesi ad entrare nel calendario con i propri circuiti.

Toto Wolff attaccato da Mario Andretti (ANSA)
Toto Wolff attaccato da Mario Andretti (ANSA)

Ad oggi sono 23 gli appuntamenti iridati (quest’anno c’è stata la defezione di Sochi per i noti problemi legati alla guerra in Ucraina), ma Liberty Media e i team sono impegnati a studiare nuove soluzioni che possano soddisfare tutti. Ci sono ancora diversi mercati da esplorare, occasioni da sfruttare. Tra cui quella di ampliare i team presenti sulla griglia di partenza.

Tra questi si è fatto il nome di Mario Andretti, che con il figlio Michael vorrebbe sbarcare in F1 nel 2024. Il mercato statunitense infatti è davvero importante per il Circus, basti pensare che oltre ad Austin si è corso a Miami quest’anno e in futuro si sbarcherà anche a Las Vegas. E per questo avere dei team a stelle e strisce in griglia è più di una opportunità. Ad oggi c’è Haas che ha tentato questa avventura, ma anche Andretti vuole sfruttare l’occasione.

Wolff snobba Andretti, ma la replica è al vetriolo

Ad oggi comunque ancora non è chiaro se e quando entrerà il team Andretti, che ha già tentato diversi approcci con Sauber, che ora gestisce Alfa Romeo. L’idea sarebbe a questo punto di tentare da soli, ma le notizie latitano in questo senso nelle ultime settimane. Di certo c’è solo quanto messo per iscritto dai team nel patto della Concordia: qualsiasi new entry deve pagare una commissione di 200 milioni di dollari per compensare le altre squadre per la parte extra della distribuzione del premio in denaro. Una cifra non da poco.

E tra i più scettici all’operazione Andretti si è dimostrato a sorpresa il capo Mercedes Toto Wolff, che recentemente ha spiegato che sono stati fatti ingenti investimenti sulle squadre attuali, quindi qualsiasi nuovo arrivato deve dimostrare che aggiungeranno ulteriormente valore alla Formula 1. E che finora nessuno che si è proposto lo ha dimostrato, tirando quindi indirettamente in ballo anche Andretti.

In un’intervista ad Auto Motor und Sport, non si è fatta attendere la replica del grande Mario: “Toto Wolff ha parlato molto apertamente della nostra credibilità. Tuttavia, a me parla in un modo diverso. Trovo le critiche molto irrispettose perché siamo stati attivi nel motorsport da molto più tempo di lui. Rispetto il suo successo finora, ma non ha motivo di disprezzarci”. Anche perché poi adesso Wolff sarebbe anche in una posizione delicata, visto il mezzo flop del team Mercedes in F1 quest’anno.

Andretti ha comunque affermato che la FIA “è molto aperta al dialogo”, e che ha “soddisfatto tutti i requisiti” e che ora “sta aspettando che ci diano la cifra di quanto costerà pagare le squadre per farci entrare”. Ma ha anche aggiunto su questo punto che gli attuali proprietari della Formula 1, ossia Liberty Media, diano troppo controllo ai team. E che tutto questo non sarebbe accaduto con l’ex patron Bernie Ecclestone. Non insomma un bel biglietto da visita per chi parla di contrattazioni positive finora con chi deve decidere il suo ingresso in F1.

“Sappiamo che è una somma vicina ai 200 milioni – ha detto Andretti -. Ora immagino che vogliano di più, ma finora stiamo aspettando una risposta. Con Bernie sarebbe diverso, Liberty dà troppa voce alle squadre“. Il tema però che interessa le squadre del Circus è quanto ci metterebbe il team di Andretti a diventare competitivo in Formula 1, dal momento che tra le 10 squadre attuali, non c’è un evidente anello debole così lontano dagli altri. Ma Andretti ha replicato che questa non dovrebbe essere la preoccupazione delle squadre di F1, perché spetta ad Andretti affrontare certe questioni: “Chiedono sempre come vogliamo essere competitivi. Io dico: che sia questo il nostro problema! Non conosci i nostri preparativi. Non abbiamo bisogno di ingaggiare persone nuove, abbiamo persone assolutamente esperte che hanno le conoscenze necessarie”.

E ha aggiunto: “Sul lato finanziario, abbiamo partner credibili che sono consapevoli delle dimensioni del progetto. Abbiamo pianificato un programma a lungo termine perché è tutto ciò che vogliamo. Meritiamo più rispetto“. Ma sarà davvero così?

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