Casinò, la truffa del secolo e non era un film: quanti soldi sono riusciti a sottrarre

Il mondo del poker e dei casinò è sempre stata costellata di storie di truffe e pazzie varie. Quella attuata qualche anno fa ai danni del Crown Casino di Melbourne detiene il record per il bottino più ricco: ben 33 milioni di dollari.

Crown Casinò Melbourne dove truffa 33 milioni
Il Crown Casinò di Melbourne

Il colpaccio ai danni della casa da gioco australiana è stato davvero un evento inaspettato. Da tantissimi anni il Crown Casinò era famoso in tutto il mondo per attirare i maggiori high roller da ogni angolo del globo e, salvo i piccoli inconvenienti che possono capitare a qualsiasi casinò, nessuno avrebbe immaginato una truffa così semplice, quanto dolorosa per le casse aziendali.

Un ruolo centrale nella vicenda lo rivestì il record da Guinnes dei Primati per un particolare drink, che il casinò stava per vincere. La serata però, prendendo la piega sbagliata, oltre al guinnes previsto, fece assegnare al casinò anche un secondo primato. Quello per la truffa con il bottino più alto della storia!

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Il cocktail da Guinness dei primati

Siamo nel febbraio del 2013 quando un VIP Manager del Crown Casinò di Melbourne decide di assoldare James Manning, milionario uomo d’affari con la passione per il lusso e il gioco d’azzardo ad alti livelli. I due erano d’accordo che Manning, quella sera, dopo una delle sue consuete partite High Roller, avrebbe ordinato il cocktail più costoso al mondo per trovare l’ambita iscrizione nel famoso “Guinness World Record”. Il drink in questione venne chiamato “The Winston” e verrà venduto per la cifra record di £8,583, pari a ben $12,970. La preparazione di quest’opera (chiamarlo semplicemente drink apparirebbe forse riduttivo) sarà poi responsabilità di Joel Hefferman, allora responsabile della preparazione dei cocktail per il Club 23, il lussoso locale all’interno del Crown Casinò.

Il costo esagerato del bicchiere è anche dovuto al fatto che per la preparazione verranno utilizzati 60ml del pregiatissimo cognac Croizet’s 1858 ‘Cuvee Leonie’. Si tratta di un cognac già presente nel famoso libro dei record. Questa bottiglia infatti detiene il titolo per la più costosa mai battuta ad un asta. Parliamo di ben $185,000 dollari per una singola bottiglia di questo pregiatissimo liquore. D’altronde stiamo parlando dello stesso cognac servito sul Titanic, non certo qualcosa di così comune.

Il cocktail "The Winston" preparato al club 23 nel casino Crown di Melbourne
Joel Heffernan mentre prepara il drink dei record “The Winston” al Club 23 (Casinò Crown di Melbourne)

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La truffa al Crown Casinò: il piano e la scoperta

Il piano per la truffa prevedeva che il manager che aveva invitato Manning avrebbe hackerato l’impianto di video sorveglianza, in modo da avere accesso a quelle presenti nella sala degli high roller. Il trucco era di una banalità sconcertante. Manning giocava a BlackJack e il manager gli suggeriva le carte. Con questo stratagemma Manning riuscì a vincere ben 33 milioni di dollari in sole 8 mani. Dopo aver giocato quei pochi tiri, Manning tornò sereno a dormire nella villa che aveva affittato poco distante.

Nonostante Manning fosse conosciuto per giocare tranquillamente somme milionarie al casinò, l’accaduto lasciò comunque qualche sospetto tra gli addetti alla sicurezza del Crown Casinò, più che dalle ricchissime vincite, dal comportamento sospetto di Manning. Sapevano che si trattava di un giocatore esperto e decisamente abituato a quel tipo di gioco. I sospetti nacquero quindi nel vedere un giocatore con quella storia, fare mosse del tutto insensate e fuori da ogni logica, ma che l’hanno comunque portato a vincere cifre pazzesche. Come se potesse sapere in anticipo quali carte sarebbero arrivate.

Trascorse diverse ore a fare ricerche e indagini, riuscirono finalmente a notare i quasi impercettibili segnali che il VIP manager mandava a Manner per suggerirgli come muoversi volta per volta. Scoperto l’arcano, Manning venne immediatamente cacciato dalla villa, seppur nel cuore della notte, e bannato a vita dal casinò. Non avendo poi ancora trasferito sui suoi conti buona parte del bottino, il Crown Casinò decise di graziarlo non sporgendo denuncia alle autorità.

Il problema dell’evento per il cocktail da record

L’aver sventato una truffa enorme di certo fu accolto con soddisfazione dalla direzione della casa da gioco australiana. I problemi però non erano ancora finiti. I giudici del Guinness World Record erano in arrivo e l’evento era già stato sponsorizzato da giorni, con grandi investimenti pubblicitari da parte del casinò. Annullare a quel punto l’evento sarebbe stato un danno di immagine importante, anche fosse solo per le spiegazioni da dover rilasciare. Per salvare la situazione, l’unica a quel punto era trovare un sostituto. La direzione chiese quindi all’imprenditore Giang Nguyen di sostituire Manning per l’occasione. La cosa più assurda di tutte è che Nguyen non era minimamente interessato al drink, tanto che la casa da gioco dovesse organizzare realmente una messa in scena. Dopo aver ordinato e pagato il cocktail, questo gli sarebbe poi stato rimborsato.

Il drink da $13,000 buttato dopo un sorso

Nonostante la storia circa l’enorme truffa di Manning e il Vip Manager suo complice iniziava a circolare sui siti locali e anche su qualche testata giornalistica, il casinò riuscì comunque a far porre l’attenzione sull’evento del Guinness World Record grazie alla sostituzione del protagonista. Nguyen però, dal lato suo non aveva in ogni caso cambiato idea circa il suo interesse nel bere il pregiatissimo cognac. L’imprenditore entrò quindi nel Club 23, ordinò il drink, ne assaggiò un solo sorso e se ne tornò tranquillo a casa. Insomma, non certo una fine degna per quel cognac da un secolo e mezzo di vita. Il Crown Casinò di Melbourne è ancora oggi detentore dei due titoli da Guinness. Quello per il drink più costoso mai venduto e quello per la più costosa truffa mai perpetrata ai danni di una casa da giochi.

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