Truffe WhatsApp, alcune le conosciamo, ma caderci è ancora troppo facile: ecco come fare per prevenirle e non sbagliare
Purtroppo l’app di messaggistica più diffusa al mondo, WhatsApp, è anche la più raggiungibile per ovvietà di cose, dai truffatori. Secondo una ricerca di Kaspersky, azienda russa, l’app di proprietà di Facebook sarebbe al primo posto tra le piattaforme utilizzate dai malintenzionati. I social e le mail, dove comunque si verificano episodi spiacevoli, sono passati in secondo piano rispetto alle truffe sulle app di messaggistica.
In una chat è infatti più semplice inviare un link molto pericoloso. L’azienda russa di cui sopra, ha dichiarato che tra il dicembre 2020 e maggio 2021, l’89,6% dei link pericolosi, hanno avuto come tramite, WhatsApp. Allora, come difendersi?
La prima cosa da fare è notare gli errori di ortografia, che ci fanno subito comprendere che chi ha scritto, non è un professionista. Spesso addirittura ciò che leggiamo, non è altro che un’errata traduzione da un’altra lingua, di quello che vogliono farci credere.
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Attenti alle famose catene: sono tra i mezzi più utilizzati per indurci a cliccare su qualcosa di pericoloso. Soprattutto, essendo catene, ci si chiede spesso di inviare quel testo ad altri contatti. Così non faremo altro che mettere in pericolo anche i nostri amici e parenti. Diffidare dalle catene in due tranches è quindi consigliato: non aprire i link al loro interno e non inviarle ad altre persone.
I siti cosiddetti affidabili. Spesso proprio le app di messaggistica, tra cui appunto WhatsApp, vengono utilizzate dai malviventi per inviare messaggi con malware, tramite il nome di siti conosciuti. Ci fanno credere che cliccheremo su un’offerta vantaggiosa, ma attenti alla veridicità della pagina che apriamo, spesso si tratta di collegamenti ipertestuali.
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Qualunque link ci arrivi, meglio sempre controllarli a fondo e se ci arrivano da una persona fidata, telefonarle per sapere se davvero questa, ci avesse inviato quel messaggio. Può capitare infatti, che un account a noi noto, sia stato manomesso dagli hacker e noi finiremmo per fare il loro gioco.
La quinta mossa, quella che potrebbe evitarci tutto il resto, è l’installazione di un programma scova-truffe. Alcune app infatti, sanno riconoscere dei tipi di messaggi dannosi e su cui quindi non andremo a cliccare.
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