Perché Valentino Rossi è soprannominato il Dottore? Resterai scioccato

Valentino Rossi non rappresenta e non ha rappresentato solo una icona, un personaggio straordinario, per il mondo dello sport, esempio purissimo di talento.

Valentino Rossi (instagram)
Valentino Rossi (instagram)

Valentino Rossi: con quel talento, ne nasce uno su un milione

Quello con cui nasce un atleta su un milione, unito alla capacità ancora più incredibile di saperlo plasmare, accrescere, adeguare agli avversari e all’inesorabile scorrere del tempo. Il pilota di Tavullia, per anni, sin dal suo esordio, ha catalizzato l’attenzione del pubblico. Lo ha fatto in senso assoluto. Non ci “lasciava possibilità” di scelta.

Valentino Rossi: incollati tutti alla tv per ammirarlo

Perchè guardi il motomondiale in tv? mi chiedeva qualcuno… Sei davvero diventato un appassionato di moto? Ma se prima di scoprire cosa fosse la Motogp, non sapevo nemmeno salire in sella, la guardo perchè corre Valentino!

Valentino Rossi: dai successi nella 125 ai record nella Motogp

Una risposta del genere l’avranno data milioni di italiani tra la fine degli anni 90 e i primi anni del nuovo secolo: milioni di persone, che rimanevano incollati allo schermo per seguire solo lui, Vale. Si parte dai primi successi nella 125, dove, al di là degli inarrivabili record conquistati, delle incredibili vittorie ottenute, “dei duelli rusticani” che nelle “epoche” della sua carriera si sono “consumati” con avversari diversi, da Biaggi a Jorge Lorenzo, Rossi è diventato da subito il più grande ambasciatore del suo sport.

La mentalità di tre ingegneri meccanici

Nessuno come lui, nessuno al suo livello. La capacità di leggere la gara, in netto anticipo, la dote incredibile, più unica che rara, di comprendere pregi e difetti della sua moto, con la mentalità e la conoscenza di tre ingegneri meccanici messi insieme. E poi scusate se è poco, quel piede che difficilmente, anzi quasi mai, nei momenti topici, toccava il freno. Quel “voglio vivere una vita spericolata” che lasciava attoniti gli avversari. Capace di rimonte prodigiose in gara, di vittorie da sogno partendo dall’ultimo posto delle qualifiche.

Trascorre il tempo, ma Vale resta un’icona assoluta

Nel tempo Valentino ha “gestito” in modo diverso, come è giusto che sia, la cattiveria agonistica. Non si è mai spento, per carità, ma è diventato molto più difficile, tra i 35 e i 40 anni, reggere il confronto con furie scatenate come Marquez. Il Vale di 5 o 6 anni prima non gli avrebbe nemmeno lasciato il tempo di salire in moto, che già avrebbe festeggiato con il giro d’onore. Il ventaglio di tempo tra l’età di Marquez e quella di Rossi, se non sembrava cosi evidente nei primi anni del confronto, è apparso abissale poi, soprattutto quando il pilota di Tavullia non aveva più a disposizione le moto migliori del circuito.

Ambasciatore e manager

Rimane la figura di un uomo che ha cambiato volto a questo sport, ce lo ha fatto conoscere, amare, odiare, solo perchè in pista c’era lui. Come Panatta con il tennis o Tomba quando c’era lo sci in tv. Oggi non possiamo che ammirare Valentino Rossi, per le sue capacità manageriali superlative: la nascita dell’Accademia, il suo marchio, un team tutto suo VR46. L’intelligenza di puntare tutto sul fratellastro Luca Marini, cresciuto con i suoi insegnamenti. E poi l’ultimo exploit: i milioni che arriveranno dagli arabi che hanno deciso di sponsorizzare la sua squadra e di renderlo l’uomo immagine di un incredibile progetto in medioriente. E quelli i soldi non li tirano fuori a caso…

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The Doctor: sapienza, conoscenza, intuito

Ma alla fine, dopo aver letto tutto questo, vi chiedete ancora perchè lo chiamano “The Doctor”? Un soprannome che parte dai primi anni della sua carriera, quando emergeva nelle categorie giovanili la capacità di sovrastare gli avversari, uno per uno. Ma soprattutto, nelle prove, di capire i difetti della propria moto per renderla perfetta fino alla gara. E nel contempo, mentre affiancava i meccanici, analizzava gli avversari e i loro punti deboli. In Italia, spiegò lui una volta , sei Dottore, ti chiamano tale, quando sei specializzato in una determinata materia. Poi, ironia della sorte, la laurea honoris causa, è arrivata davvero…

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