Le 5 starting hand più pericolose che ti fanno perdere soldi

Quando giochiamo una partita di poker, saper scegliere bene la propria mano di partenza è uno degli aspetti cruciali per gettare delle basi solide alla propria strategia. Alcune starting hand sono decisamente pericolose per via della loro forza solo apparente, saperle gestire è di vitale importanza.

starting hand pericolose

Sopratutto i giocatori alle prime armi o coloro che non hanno mai riflettuto a fondo, o non si sono mai presi la briga di dedicare il giusto tempo allo studio tecnico del gioco, cadono spesso vittima di alcune starting hand decisamente pericolose, quelle cioè la cui forza è realmente tale solo in apparenza.

Non si contano i soldi e le fiches lasciate sul tavolo per via di una selezione non accurata della giusta starting hand. Saper scegliere le proprie carte di partenza equivale a selezioanare le armi adeguate prima di scendere in battaglia. Il più grande spadaccino del mondo poco potrà contro un perfetto novellino, se questo è armato di pistola.

LEGGI ANCHE >>> Cosa hanno in comune AK e Anna Kournikova (oltre alle iniziali)

Cosa dà vera forza ad una starting hand nel poker e perchè alcune sono più pericolose di altre

Nel poker Texas Hold’Em abbiamo ben 1326 combinazioni di starting hand possibili che possiamo ricevere all’inizio di una mano. Tra queste naturalmente alcune sono più forti di altre, ma il reale potenziale di una mano di partenza non è dato solamente, come può pensare qualche player inesperto, solamente dal valore delle stesse, ma vanno necessariamente fatte delle considerazioni ulteriori onde evitare di cadere vittima di false convinzioni.

Non basta vedere due carte alte, magari due figure, per sentirsi bene armati e lanciarsi nello scontro. La forza della propria mano è data anche, e per certi versi per la maggiore, anche dalla loro giocabilità.

Per fare una rapida disanima, possiamo considerare le variabili principali in gioco quando dobbiamo valutare la reale forza della nostra combinazione di partenza. Questi aspetti da osservare sempre sono in particolare:

  • Pocket Pairs. Cioè le coppie servite. Si dice quando riceviamo le due carte coperte di pari valore, ad esempio 55, KK o AA. Queste mani hanno un’ottima giocabilità post flop perchè possono settare, nascondendo molto bene la forza della nostra mano. Di contro, se non settiamo, è abbastanza facile uscire dalla mano senza cadere in qualche trappola avversaria. Ottime quindi quando dobbiamo giocarci il tutto per tutto pre flop, ad esempio quando siamo molto corti o in situazioni di push or fold. In situazioni standard, però, può essere che coppie basse o medie diano molte meno chance di gioco rispetto a mani con potenziale diverso e che trovano miglioramento in molte più occasioni.
  • Suited Cards, ossia le carte personali dello stesso seme. Hanno una buona giocabilità per la possibilità di chiudere colore. Se una delle due carte è alta, meglio se l’Asso, ci apre la possibilità di dominare l’avversario che punti anch’egli al colore e, in caso lo si chiuda entrambi, è molto semplice farsi pagare cifre interessanti. Ma anche qui, il discorso vale solamente in situazioni deep stack, quando cioè abbiamo possibilità di sviluppare la mano su tutte le strade. Se dobbiamo giocarci il colpo in all in pre flop, il fatto di avere carte suited dona un vantaggio inferiore al 2%. Nulla di eclatante insomma.
  • Connectors, ossia carte di valore consecutivo, come 87 o QJ. Danno buona giocabilità per l’opportunità di chiudere scala. Stesso discorso affrontato per le combinazioni suited. Ottimo potenziale in situazioni deep stack, vantaggio addirittura inferiore in caso di push or fold.
  • Il Kicker. Ossia la seconda carta quando ci troviamo con Top Pair forte, ad esempio di assi o di K, può far la differenza tra il vincere tanto o il perdere parecchio. Paradossalmente, se siamo in una situazione ove la mano si può sviluppare su tutte le strade (ad esempio partite cash game deep stack o tornei nelle fasi iniziali) è più conveniente avere una mano come Q-J o J-T rispetto a un A-6, seppure in fase di push or fold, specialmente quando abbiamo pochissimi grandi bui di stack, un asso è quasi sempre meglio di qualsiasi altra carta alta. Una carta alta con un Kicker alto è quindi sempre meglio di una carta alta un Kicker medio o basso, così come un asso con una carta bassa è meglio di due carte medie. Ma in alcune occasioni gli aspetti più importanti sono altri.

Fatte queste doverose premesse, andiamo a vedere le cinque mani sopravvalutate quali pericoli nascondono in realtà.

AJ, la starting hand maledetta

Un giocatore alle prime armi, una volta ricevuta una starting hand composta da un asso e una figura, tende generalmente a considerarsi fortissimo al di là di ogni altro aspetto.

L’enorme vantaggio potenziale che dona una starting hand come A-K, non è per nulla paragonabile alle altre combinazioni di asso e figura. A-K, in caso di top pair, ci garantisce sempre anche il top kicker. Ciò significa che qualsiasi altro player che peschi la top pair con asso o re, sarà dominato dalla nostra mano. Non esiste vantaggio più grande in tali circostanze.

Mani invece come A-Q, ma soprattutto A-J, sono comunque ottime mani, ma se nel caso precedente abbiamo la certezza di dominare in ogni situazione di pari top pair, qui non possiamo dire altrettanto. Anzi, nel caso fossimo noi ad essere dominati, rischiamo di farci parecchio male.

Vediamo, al netto di altri parametri quali il tipo di giocata e altro, le percentuali di vittoria di A-K e A-J contro una mano causale Ax pre flop e dopo un flop Axx:

AK vs Ax pre flop
AJ vs Ax pre flop
AK vs Ax su flop Axx
AJ vs Ax su flop Axx

Come si può vedere, il solo calcolo dell’equity ci danno già idea dell’enorme differenza in termini percentuali. Se aggiungiamo altri aspetti, quali le implied odds dovute alla falsa percezione di forza della mano, la differenza diventa realmente abissale.

Una mano come A-J va quindi considerata e giocata in modo molto più simile ad un A-T o A-9, piuttosto che come A-K o A-Q. Può sembrare una distinzione banale, ma non è proprio per nulla. Nel caso di A-K parliamo di una mano premium. Possiamo quindi contare su una forza decisamente alta e aggredire anche in modo deciso con 3-bet pre flop e rilanciare in modo importante qualora intuissimo di avere un avversario con Ax su board Axx.

Se decidiamo di fare lo stesso con A-J, beh il disastro è dietro l’angolo.

KT, la mano che può spezzare le premium, ma che quasi sempre ci si ritorce contro

Un’altra mano spesso ritenuta forte, o comunque con buon potenziale, a sproposito è K-10. Nessuno nega il fatto che non sia certo una mano da buttare, tutt’altro. Ciò che però dobbiamo tenere sempre bene in considerazione.

K-T ha spesso la nomea di essere una starting hand che può fare faville, quando invece è spesso tra le più inutili e pericolose. Incastrare una scala nuts su board AQJ o scala al K su board QJ9 può regalarci grandi soddisfazioni contro set di assi, Q o 10 o contro AQ e molto spesso ci consente anche di prendere i resti dell’avversario. Ma non dimentichiamo che la nostra memoria è spesso vittima di bias. Tendiamo cioè a ricordare molto più facilmente situazioni particolari, come quelle appena descritte, dimenticando tutte le altre volte che abbiamo tentato di giocare con la stessa mano di partenza, ma ci abbiamo solamente rimesso soldi o chips.

Tolte le situazioni in cui riusciamo a chiudere scala, una mano come K-T è decisamente pessima. Sia che prendiamo il K che il 10, rischiamo decisamente di essere dominati. In entrambi i casi avremo un kicker che può essere battuto da un avversario, con esiti talvolta decisamente costosi. Va bene quindi ogni tanto provarci, soprattuto contro player tight aggressive che giocano spesso con carte alte e quando prendono ci lanciano letteralmente in faccia le chips, ma se proprio vogliamo giocare questa mano, sempre cum grano salis.

Proviamo quindi ogni tanto e vogliamo, anche per bilanciare un po’ i nostri range qualora servisse. Ma dobbiamo farlo ben consci che senza progetti di scala, non possiamo certo farci forza in altre situazioni e conviene di conseguenza abbandonare subito il colpo per non rischiare di infilarsi in inutili ed evitabili gineprai.

J-J starting hand pericolose

PER UN APPROFONDIMENTO, LEGGI ANCHE: Partire con la mano giusta: la strategia vincente nel gioco pre flop

KJ, altra potenziale spezza-premium, ma solo poco meglio

Per quanto riguarda la starting hand K-J il discorso è abbastanza analogo a quanto detto sopra per K-T. Può rivelarsi una buona alleata in caso di scala contro eventuali combinazioni premium avversarie, ma solo in quei rarissimi casi dove riusciamo veramente a incastrarla contro tali mani.

In ogni altra occasione presenta più rischi che altro. Qui più che mai possiamo dire che due figure non fanno certo una mano di partenza.

JJ, la starting hand più costosa per i principianti

La coppia servita di J è indiscutibilmente una buona mano. In situazioni di Push or fold generalmente c’è poco altro da fare che metterle tutte quando troviamo una coppia, specialmente se medio-alta come questa.

In altre situazioni nelle quali si gioca deep stack e la mano si sviluppa su tutte le strade, J-J gioca davvero male e presenta enormi rischi se non valutata correttamente per quello che è: una coppia media.

Molti player principianti difatti considerano la coppia di Jack quasi al pari delle coppie servite di regine o di re, ma la realtà dei fatti è totalmente un’altra. Seppur, come già detto, è una starting hand che gioca molto bene quando si va all in pre flop, le occasioni in cui “i ganci” giocano bene dopo il flop sono davvero poche. Già la sola presenza di una o più over card rende questa mano pressochè inutile o valida giusto come bluff catcher, ossia per andare allo showdown contro un avversario che riteniamo in bluff.

Non ha quindi molto senso giocarla, come fanno molti, andando a vedere ad esempio una 3bet pre flop. Nel caso cadessero un asso, un re o regina al flop, possiamo considerare morta la nostra mano. Salvo quindi le situazioni in cui si è davvero deep stack, e possiamo quindi contare su adeguate implied odds, non ha molto senso giocare questa coppia se non per cercare il set come qualsiasi altra coppia media.

Per una spiegazione completa in merito puoi leggere direttamente, e ti consiglio caldamente di farlo, la nostra guida sul set mining direttamente qui: Set Mining, non è facile come sembra: ecco come evitare errori

AQ, la mano che troppo spesso precede la voce del dealer che annuncia “Player Out”

Come abbiamo visto inizialmente per la starting hand A-J, il discorso è abbastanza analogo. A-Q è senza ombra di dubbio una mano ottima, specialmente in fasi avanzate di torneo o in partite cash game. Poco migliore chiaramente anche di A-J. La cosa importante da considerare è anche quanto già detto. Spesso può capitare di trovarsi dominati con queste carte. Inoltre sarà anche molto difficile decidere di abbandonare il colpo qualora ci fossimo spinti troppo oltre nella mano.

La falsa sicurezza con la quale molti giocatori approcciano il gioco quando ricevono questa mano di partenza può davvero costare caro. Tra tutte le altre, insieme a J-J, questa è la mano che più di tutte richiede di andarci coi piedi di piombo se non vogliamo alzarci dal tavolo prematuramente o con il portafogli alleggerito più del dovuto.

Conclusioni

Abbiamo visto le 5 starting hand più ingannevoli e pericolose. Spesso non si perde tanto per mancanza di tecnica o intuizione. Spesso capita di farsi male al tavolo per qualche banale falsa convinzione data da quanto si sente dire da giocatori non esperti parlare a sproposito.

Seguendo i consigli riportati oggi, tenendo quindi sotto controllo le starting hand più pericolose, avremo modo di risparmiare davvero tanti grattacapi e soprattutto tanti soldi che andremmo inutilmente a buttare di continuo. E, si sa, riuscire a limitare i danni in situazioni dubbie o di pericolo, è spesso la cosa che incide in modo più importante sul nostro bankroll. Maggiore anche rispetto anche al saper massimizzare le vincite.

Impostazioni privacy