Il dramma del portiere del Napoli: una morte senza senso

La drammatica storia dell’ex portiere del Napoli, dimenticato da stampa e persino compagni, prima di morire.

Giuliano Giuliani, portiere del Napoli (Getty Images)
Giuliano Giuliani (Getty Images)

Dimenticato troppo presto dal mondo che lo circondava, ma noi dai tifosi delle squadre per cui ha giocato. Dietro al nome di Giuliano Giuliani c’è una storia molto triste che non tutti conoscono.

Il calciatore morì negli anni ’90, quando ancora le cure non erano al livello avanzato in cui versano oggi e che lasciano sperare per un altro giovane portiere malato, terminando praticamente prestissimo la carriera e poi lasciando amici e familiari a soli 38 anni.

Giuliani fu portiere del Napoli di Maradona

Giuliani fu il portiere del Napoli più forte della storia, quello di Diego Armando Maradona, che nel 1989 vinse l’allora Coppa UEFA. Nel 1990 poi, fu anche vincitore dello scudetto, ancora con il Napoli. Dopo essersi fatto notare giovanissimo ad Arezzo, il portiere esordì in A nel 1980 con il Como, con cui giocò per cinque stagioni. Poi Verona, partenopei ed Udinese, squadra con cui chiuse la carriera a soli 35 anni.

Oggi, gli azzurri contano su ottimi portieri come Ospina e Meret, ma lui è stato sicuramente uno dei più importanti della storia, eppure è morto nei silenzi di un mondo che preferiva non parlare della sua malattia, l’AIDS. Nonostante la sua dipartita risalga al novembre del 1996, la moglie dell’ex calciatore ha parlato da pochi anni.

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Raffaella Di Rosario, volto televisivo degli anni ’80, è tornata sullo scottante argomento, in una intervista alla Gazzetta dello Sport nel 2008. Il portiere, comunicò della sua malattia alla moglie al terzo anno di matrimonio, quando i due avevano già una figlia, ma lo sfogo della moglie è inequivocabile: “Per lui la vita è terminata troppo presto, ma altrettanto presto è stata dimenticata e questo non mi sembra giusto. Come se non fosse mai esistito”. Giuliani morì lontano dai riflettori e soprattutto, secondo i racconti di Raffaella, anche lontano dagli ex compagni di squadra che lo dimenticarono. La causa, fu “una crisi polmonare, dovuta allo stato avanzato della malattia”.
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