MotoGP, la Ducati ha un problema enorme: ecco di cosa si tratta

Cosa tolgono i nuovi e visibili miglioramenti delle moto Ducati? Ecco cosa pensano gli stessi piloti delle Desmosedici 2022.

Quando si lavora sui motori, l’ideale è sempre poter migliorare un prodotto, senza però dover “lasciare a casa” qualcosa. Non sempre, ovviamente è possibile, con le tecnologie che portano le case a spingersi fin dove possibile e se ne è accorta anche la Ducati, che talvolta le cose devono andare così. A Borgo Panigale una cosa è certa, la Desmosedici del 2022 è davvero un gran bel prodotto, ma cosa ne pensano i piloti?

Ducati (Ansa Foto)
Ducati (Ansa Foto)

Forse, in casa Ducati stessa, saranno scivolate le parole pur pesanti di un grande ex come Casey Stoner, perché in fin dei conti, quel che conta è sempre il presente. Invece, quello che dicono proprio i piloti delle scuderie appartenenti alla Ducati, quelle sì che contano, anche per capire dove sono arrivati i risultati odierni. Ed ecco allora, cos’hanno detto i centauri.

Equilibrio che costa qualcosa alla Ducati

Effettivamente, nel 2022 sono arrivate soddisfazioni su piste dove le Desmosedici generalmente faticavano, ma allora quale sarebbe rovescio della medaglia? Che effettivamente, dopo undici Gare, si è anche capito che ormai non ci sono più le famose piste Ducati. Lo dice per primo, Jack Miller, che sottolinea: “Non ci sono più veri circuiti Ducati. Questa è storia”. L’australiano, ha poi ammesso che Barcellona e Mugello sono piste che personalmente, lo hanno sempre fatto soffrire un pochino in più, mentre se ce n’è una che continua a piacergli, quello è il circuito del Sachsenring.

Ma agli ingegneri interessa ascoltare tutte le voci, anche per capire dove si può migliorare e cosa bisogna lasciare invariato nelle moto costruite a Borgo Panigale. Ecco allora, che anche il venticinquenne della Pramac, Jorge Martin, ha parlato di questo aspetto, con una frase molto chiara su tutte: “La Ducati è ancora una moto che richiede molto fisicamente”, ha detto il madrileno, che ricordando che prima su piste come Sachsenring le Ducati avevano difficoltà, dà una spiegazione molto logica a tutto: “Se migliori una moto per le piste dove prima avevi problemi, allo stesso tempo perdi qualcosa sui circuiti dove prima eri davvero forte“.

E se c’è chi già pensa al futuro in altri termini, con Pecco Bagnaia che ha già parlato del suo probabile futuro compagno di scuderia, Martin spiega chiaramente qual è invece, quello delle monoposto che condurranno lui ed i colleghi, a possibili successi futuri. Ancora, il classe ’98, conclude così: “Ora siamo più coerenti su tutte le piste. Ma non ci sono più vere piste Ducati. Ora siamo veloci ovunque. Ma sui rettilinei ci manca la superiorità degli anni passati. Questo è sicuramente il caso. Ma ora possiamo anche lottare per il podio su piste difficili”.

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