F1, Binotto fa retromarcia: doccia fredda per i tifosi della Ferrari

Si era detto di una Ferrari pronta a lottare per la vittoria a Singapore, su un tracciato favorevole alle caratteristiche della F1 – 75. Binotto ora ha gelato i fan della Rossa.

Dopo il secondo posto di Monza di Charles Leclerc, l’ambiente Ferrari era rimasto con l’amaro in bocca per non aver potuto lottare per la prima posizione, nel finale di gara. La mancata ripartenza dopo la Safety Car aveva lasciato delle scorie, per non dire malumori evidenti nei confronti dell’operato della FIA. Charles Leclerc era apparso, visibilmente, deluso per non aver avuto l’ultima chance di sopravanzare il leader Max Verstappen. Persino il team principal Mattia Binotto, solitamente molto pacato, aveva posto l’accento sulla dormita dei commissari. L’obiettivo conclamato dall’ingegnere di Losanna, al termine del round brianzolo, era quello di lottare per la vittoria a Singapore.

Mattia Binotto Ferrari (Ansa Foto)
Mattia Binotto Ferrari (Ansa Foto)

Senza tanti giri di parole, la Ferrari dovrebbe cercare di salvare la faccia nel finale di stagione, stando attenta a conservare la seconda posizione in classifica mondiale. La Mercedes, infatti, si è rifatta sotto a 35 punti dalla Scuderia. Nel 2022 la Ferrari è risultata perfetta sui tracciati cittadini, presentando caratteristiche che esaltano la F1 – 75. Nonostante questo predominio, teorico, la Rossa non è riuscita a vincere a Monaco, neanche partendo dalla prima fila. Un evento, davvero, raro ma che rende l’idea sulla confusione strategica che è presente al muretto. Di fatto la Rossa non è sicura di poter fare la differenza, nemmeno dove, sulla carta, è superiore all’avversario.

Così si spiega la retromarcia di Mattia Binotto, alla vigilia della tappa asiatica. Tra negazionismi vari e proclami su una squadra giovane, la Ferrari non appare mai sul punto di poter dimostrare la propria forza. Questo leva certezze e sicurezze a chi poi va in macchina. Leclerc e Sainz sono ormai tagliati fuori dai giochi. Come ha spiegato, giustamente, Sergio Perez il titolo mondiale per Max Verstappen rappresenta solo una formalità. L’olandese potrebbe già chiudere i giochi domenica prossima. Max diventerebbe campione del mondo per il secondo anno di fila se dovesse vincere il suo sesto GP consecutivo nella città asiatica, guadagnando 22 punti sul monegasco. Dovrebbe, però, sperare che il ferrarista concluda la gara in nona posizione, mentre il teammate in quinta. Circostanze particolari, ma nemmeno impossibili. La Ferrari pare aver già gettato la spugna: ecco perché la stagione è finita.

Ferrari, Binotto mette le mani avanti

In questo clima di incertezza che avvolge la Ferrari, appare chiaro come il team sia proiettato al 2023. Per arrivare pronti alla prossima stagione, i tecnici, i meccanici, gli strateghi e, infine, i piloti dovrebbero dimostrare di essere all’altezza dei competitor. Nonostante siano cambiate le regole, la Red Bull Racing è la prova di un team che già, nel 2021, ha chiuso alla grande con il titolo di Verstappen, maturando quelle certezze che hanno poi hanno fatto la differenza quest’anno. In sostanza la Ferrari dovrebbe cercare di mandare dei segnali forti, non solo a sé stessa, ma anche ai competitor, nel finale di stagione. Al contrario gli ultimi messaggi proferiti dalla bocca di Binotto lasciano pensare ad una squadra in difficoltà, con poche aspettative. Red Bull, è guerra alla Mercedes: Horner punge ancora i rivali.

Il team principal ha ammesso che, al momento, in Ferrari manca la giusta personalità dei tempi di Michael Schumacher. E’ chiaro che la mentalità vincente non te la regala un marchio, ma arriva dalle persone che rendono grande una squadra. In quella fantastica era a Maranello c’era un Presidente molto presente, come Luca Cordero di Montezemolo. Tecnici dalla spiccata professionalità e capacità sul campo, come Todt e Brawn. Uomini giusti nei posti giusti, senza alibi né ricerca di una crescita lenta che non ti puoi permettere se ti chiami Ferrari. Il proclamo di una squadra giovane è un tentativo estremo di spostare la pressione e gli obiettivi sempre un po’ più in là, sapendo di non essere all’altezza del compito attuale.

A Singapore la Ferrari ottenne, nel 2019, una grande doppietta. Si trattò dell’ultima vittoria di Sebastian Vettel in red, davanti a Charles Leclerc. Dopo quel trionfo, ci fu lo scandalo del motore della SF90 e l’accordo segreto con la FIA. Da allora i tifosi hanno dovuto aspettare due anni e mezzo per rivedere, nel GP del Bahrain 2022, un pilota Ferrari sul primo gradino del podio. Nonostante gli ottimi risultati del passato, Mattia Binotto, intervistato da Sky Sport F1 al Festival dello Sport di Trento, ha spiegato: “Gara favorevole storicamente? Trovo sbagliato guardare al passato. Le auto di questa stagione sono molto diverse da quelle degli anni scorsi. Il favorito è chi oggi è in testa al Mondiale. Per Singapore ci si prepara al meglio con i piloti al simulatore, cercando sempre i migliori compromessi negli assetti. Poi è una gara particolare, perché è cittadina e arriva dopo Monza, che è molto diversa per circuito e tipologia. Però ci arriviamo avendo avuto tre settimane di pausa, quindi sicuramente con più calma”.

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