Hamilton, in arrivo un’altra penalità: ecco cosa può accadere in Messico

Il week-end del Gran Premio del Messico potrebbe vedere Lewis Hamilton nuovamente penalizzato in griglia. Ecco perché Mercedes ha paura.

Lewis Hamilton (GettyImages)
Lewis Hamilton (GettyImages)

In Mercedes sanno che il fine settimana del Gran Premio del Messico, che partirà dopodomani con le prime prove libere, sarà fondamentale. Il tracciato è piuttosto sfavorevole alle W12, almeno sulla carta. La Red Bull e Max Verstappen si presentano all’Autodromo Hermanos Rodriguez con 12 punti di margine su Lewis Hamilton, con tutta l’intenzione di allungare ancora.

L’olandese ha letteralmente dominato nel 2017 e nel 2018, approfittando di una power unit Renault (all’epoca usata a Milton Keynes) che sfruttava una turbina più grande. Questo era motivo di grande vantaggio su questo tracciato, che è situato ad oltre 2000 metri, esposto quindi ad un’aria rarefatta.

Va detto che anche la Honda dispone di una turbina di maggiori dimensioni rispetto a quella Mercedes, cosa che rende la RB16B la favorita. A conferma di ciò, anche nel 2019 Super Max fu velocissimo, ma la pole ottenuta gli venne tolta per non aver rispettato le bandiere gialle. Nel tentativo di rimonta, alla domenica ebbe un contatto con Valtteri Bottas, forando la posteriore destra e finendo nelle retrovie.

In una stagione come quella che stiamo vivendo è difficile fare pronostici, soprattutto se essi sono propensi a dare per spacciato uno come Hamilton. Il campione del mondo ha vinto due titoli proprio qui nel 2017 e nel 2018, ma ora la situazione è tutta diversa. Inoltre, il suo week-end potrebbe essere più complicato del previsto.

Hamilton, rischio di un’altra penalità

In casa Mercedes si teme molto il fattore affidabilità, cosa ovvia in una stagione in cui è possibile utilizzare appena tre power unit senza incappare in penalizzazioni. Sulla monoposto di Hamilton è già stato montato il quarto motore endotermico in Turchia, cosa che lo costrinse a scontare dieci piazze di penalità in griglia.

Sostituzioni ed arretramenti hanno rovinato l’ultima parte di stagione di Valtteri Bottas, che a Monza ha montato per intero la nuova power unit scattando dal fondo. In Russia è stata deliberata la quinta unità, mentre negli Stati Uniti ha utilizzato addirittura il sesto motore endotermico, pagando altre cinque posizioni.

F1, Lewis Hamilton (GettyImages)
F1, Lewis Hamilton (GettyImages)

A Città del Messico, pista sfavorevole al team di Brackley, lo stesso destino potrebbe toccare a Lewis Hamilton, con la speranza di recuperare posizioni al via sul lungo rettilineo e fare una gara di rimonta. Si tratta di un’occasione d’oro per Verstappen, che potrebbe allungare in classifica sino a portare ad oltre 20 punti il vantaggio.

La situazione in Red Bull è differente. Max ha montato la quarta unità in Russia, ma sui motori Honda non sembrano esserci allarmi riguardanti l’affidabilità. Per evitare rischi, è possibile che al #33 verrà montato anche il quinto propulsore tra Qatar ed Arabia Saudita, in modo essere tranquilli per il rush finale.

Ecco le altre penalità previste in Messico

Oltre ad Hamilton, anche Lando Norris e la sua McLaren potrebbero incappare in una penalità. Nel suo caso, si tratterebbe della sostituzione completa della power unit, cosa che lo vedrebbe retrocedere in fondo al gruppo. Ottima notizia per la Ferrari, che andrebbe a caccia del sorpasso nella lotta per il terzo posto tra i costruttori.

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Non sembrano esserci dubbi per quanto riguarda Esteban Ocon e Lance Stroll. L’Alpine del francese e l’Aston Martin del canadese andranno a scivolare alle spalle di tutti gli altri. I rispettivi compagni di squadra, vale a dire Fernando Alonso e Lance Stroll, hanno scontato la stessa sanzione ad Austin, ma ora potranno correre con maggior tranquillità le ultime gare.

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