Quando entrare in F1 non è un buon affare: ecco i peggiori fallimenti

Entrare a far parte del mondo della F1 è sempre stato uno dei grandi sogni di tutte le case automobilistiche, ma non tutte hanno trionfato.

Riuscire a diventare un marchio noto in F1 permette sicuramente di ottenere grande prestigio e lusso per poter diventare a tutti gli effetti uno dei loghi e simboli più scintillanti nella storia dell’automobilismo, ma non sempre diventare parte integrante del mondo delle corse è stato considerato un buon investimento, in particolar modo per certe Scuderie che hanno dovuto subire dei tonfi clamorosi.

Scuderie F1 (Ansa Foto)
Scuderie F1 (Ansa Foto)

Il mondo della F1 è sempre in continua espansione, tanto è vero che ogni anno ci sono molte Scuderie che cercano in qualche modo di poter entrare a far parte del circus più importante dei motori, ma i costi e gli standard sono davvero molto impegnativi e solo pochissimi sono in grado di superarli.

Ecco dunque che ogni qualvolta una società abbia intenzione di entrare a far parte della F1 ci sono tantissimi ostacoli da dover superare, perché la voglia e l’ambizione da sole non bastano ed ecco dunque che le novità sono sempre ben gradite, ma allo stesso tempo rischiano di portare con sé dei pesanti tonfi.

Uno dei massimi esempi è sicuramente quello legato di recente all’Aston Martin, con la vettura britannica che non ha in alcun modo dimostrato il proprio potere e la propria abilità in fase di costruzione di monoposto in questi anni, a tal punto che qualcuno si sta già domandando se possa essere stato un buon rilancio del marchio.

Il Covid che ha colpito Sebastian Vettel in occasione delle prime due gare del Mondiale, Nico Hulkeberg che lo ha sostituito come meglio ha potuto e un Lance Stroll che non sta riuscendo a ingranare in nessun modo sono solo alcuni dei problemi che stanno affliggendo in questa stagione l’ultima dei nuovi ingressi, ma non è certamente stata l’unica ad avere problemi.

Chi però risulta essere a tutti gli effetti la peggiore della storia è senza ombra di dubbio la Toyota, con la Scuderia giapponese che nel corso degli otto anni che l’ha vista stabilmente in F1 ha speso una quantità di denaro incredibile, cercando in tutti i modi di poter arrivare il prima possibile ai livelli di Ferrari, McLaren o Renault senza mai riuscirci.

Nel corso della sua storia è stata in grado solamente di ottenere dei piazzamenti, con la Pole Position arrivata in tre circostanze e un totale di 13 podi complessivi, il che la portano a essere senza ombra di dubbio la Scuderia che più di tutte ha investito senza ottenere il benché minimo risultato.

Tra le peggiori che hanno investito nel mondo della F1 vi è però sicuramente anche la Subaru, una vettura che nel corso della stagione 1990 entrando in società con Coloni, dopo il rifiuto della Minardi, ecco allora che i risultati si sono rivelati a dir poco disastrosi, senza che ci fosse mai stata veramente la possibilità di ottenere risultati degni di nota.

Disastroso è stato anche l’approccio della Jaguar, che è entrata a far parte del mondo delle corse nella stagione 2000 rilevando la Scuderia Stewart e cercando in tutti i modi di diventare la “Ferrari britannica”, ma nel corso dei due anni con il proprio marchio in F1 è stata in grado solamente di ottenere due terzi posti con l’ex ferrarista Eddie Irvine.

Tante novità alle porte in F1: altri fallimenti o nuovi grandi realtà

Gli ingressi in F1 non sono chiaramente sempre stati negativi, con la Mercedes che è tornata solamente nel 2010 o con la Red Bull che è una Scuderia del nuovo millennio, per questo motivo non si può partire prevenuti sulle novità che attendono il circus e dunque c’è la possibilità di avere nel prossimo futuro delle grandi vetture di primo livello.

Nel 2024 sembra ormai infatti sicuro l’ingresso dell’Andretti Team, una Scuderia che a tutti gli effetti potrà essere in grado di lottare fin da subito per il titolo, considerando infatti la grande esperienza dell’ex campione del mondo al timone di comando e soprattutto una liquidità in termini economici che dagli Stati Uniti saranno in grado di fare gola a chiunque.

Per quanto riguarda la squadra a Stelle e Strisce è praticamente certo il loro ingresso, ma nel 2026 c’è la grandissima attesa per Porsche e Audi, con la Volkswagen che si è detta pronta a creare un motore che possa essere utilizzato in F1 e che possa portare grandi risultati in termini di prestazioni.

Per la casa di Stoccarda sarebbe un ritorno in pista dopo che già vi aveva partecipato tra il 1957 e il 1964, mentre per la casa bavarese sarebbe un esordio assoluto, anche se a Wolfsburg hanno messo subito le cose in chiaro, spiegando come nulla è ancora certo e deciso.

Per poter correre in F1 sarà infatti fondamentale capire che cosa accadrà e quali saranno i regolamenti che verranno utilizzati per la prossima stagione e solo a quel punto sarà possibile stabilire con certezza quali saranno le scelte dei tedeschi che però non vedrebbero l’ora di tornare in pista.

L’Alfa Romeo è stata una delle ultime e da quando è tornata in gara ha visto aumentare in maniera sensibile e importante il valore del proprio marchio, con i costi della auto da strada che sono aumentati in modo vertiginoso ed ecco dunque che la F1 dà e la F1 toglie e per entrarci bisogna essere davvero convinti e sicuri di quello che si sta facendo, perché la concorrenza è spietata.

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