Vincente, ma dimenticato: perché nessuno considera Carlos Sainz?

Carlos Sainz è tra i migliori piloti della nuova generazione, eppure nessuno sembra ricordarsene e spesso non viene considerato.

La Ferrari del 2021 si è parzialmente ripresa dopo il disastro sportivo del 2020 e il merito è sicuramente dovuto a una macchina più prestazionale e all’ingresso in Scuderia di un pilota tanto veloce quanto sottovalutato come Carlos Sainz.

Carlos Sainz (GettyImages)
Carlos Sainz (GettyImages)

Da diversi anni lo spagnolo è uno dei piloti più interessanti nel panorama del circus della Formula 1, dimostrando spesso e volentieri di avere le qualità del pilota capace di imporsi.

Lo spagnolo infatti non solo ha una grande abilità nel portare costantemente la macchina al suo massimo livello, ma riesce a farlo avendo un grande rispetto per la monoposto che guida, tanto da essere rarissime le sue sbavature nel corso della stagione.

La regolarità delle sue azioni sono sicuramente il motivo principale per il quale viene amato e apprezzato, però in molti lo criticano per una mancanza di pazzia e di sfrontatezza che gli permetterebbe di essere accostato ai più grandi.

Ma è davvero corretta questa critica nei confronti dello spagnolo?

Indubbiamente bisogna dire come Sainz sia un pilota che ama molto di più la fase difensiva ed è veramente complicato per tutti riuscire a passare l’ex McLaren quando questi decide che non è arrivato il momento di alzare bandiera bianca.

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Ma se vogliamo andare nello specifico non possiamo dimenticare che Carlos è stato protagonista nella prima gara di questo 2021 forse di uno dei più bei sorpassi di tutta a stagione, quando in Bahrain riuscì a prendere la posizione sia su Fernando Alonso, un due volte campione del mondo, che su Sebastian Vettel, un quattro volte campione del mondo.

Di Sainz è piaciuta molto la crescita che ha mostrato a tutti andando avanti nella stagione e ancora una volta è stato capace di compiere una grande impresa.

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Portare un cognome importante e ingombrante può essere utile magari all’inizio per farsi strada, ma poi nel corso della carriera può diventare più un ostacolo che altro.

Il suo debutto in Formula 1 fu da giovanissimo nel 2015 quando la Toro Rosso puntò sulla gioventù e sui figli d’arte, ovvero lui e Max Verstappen.

In quella prima annata fu l’olandese a totalizzare più punti rispetto allo spagnolo e dalla stagione successiva la Red Bull prese una decisione abbastanza clamorosa.

La Scuderia austriaca partì con Ricciardo e Kvjat, ma dopo sole quattro gare il russo venne declassato in Toro Rosso permettendo all’attuale campione del mondo di iniziare la sua esperienza a tutti gli effetti in quel di Salisburgo.

Sainz dunque era stato scartato e avrebbe dovuto svolgere il ruolo di secondo al russo, che nella terza gara dell’anno in Cina aveva strappato un podio, ma nonostante questo a fine anno Carlos totalizzò 46 punti contro i 25 del compagno di squadra, capace di andare a punti solo quattro volte con la Toro Rosso.

Molto positiva e addirittura in top 10 la stagione 2017 con tanto di passaggio alla Renault a fine anno, situazione che fece pensare a una bocciatura dato che in molti avevano capito che il tempo di Ricciardo in Red Bull stava per terminare

In Francia visse la sua ultima stagione tutto sommato negativa, tanto da chiudere alle spalle del compagno Hulkenberg e così nel 2019 passò in McLaren, semplicemente per fare da chioccia al nuovo che avanzava: Lando Norris.

Quanti sono stati gli elogi al giovane britannico in questi anni? Sicuramente tantissimi e molti dei quali meritati, ma nei due anni in McLaren è sempre stato Carlos Sainz a chiudere davanti al giovane inglese.

Nel 2019 rischiò addirittura di doppiarlo con un netto 96-49, con tanto di podio in Brasile, mentre nella stagione seguente, quando tutti aspettavano l’exploit di Lando, riuscì a chiudere ancora una volta davanti al compagno, questa volta con uno scarto di soli otto punti e si tolse anche la soddisfazione di lasciarsi alle spalle Alexander Albon, nuovo pilota Red Bull.

L’arrivo in Ferrari era stato quasi in sordina, eppure anche in questo caso Sainz è riuscito ad arrivare davanti al “Predestinato” Charles LeClerc, piazzandosi così al primo posto della classifica delle macchine umane, alle spalle dei quattro di Mercedes e Red Bull.

Da notare come mai prima di quest’anno LeClerc era arrivato dietro al proprio compagno di squadra, dando distacchi abissali allo svedese Ericsson in Alfa Romeo e sopravanzando sempre a un certo Sebastian Vettel.

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Non si capisce dunque perché, risultati alla mano, Sainz non venga mai veramente preso in considerazione per possibili vittorie e sicuramente se e quando la Ferrari tornerà a lottare per il titolo non si potrà solamente parlare del pilota monegasco, ma anche di questo spagnolo capace di mettere a tacere qualsiasi critica.

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