Gasly pronto a fare un dispetto alla Red Bull: ecco dove vuole andare

Dopo i numerosi rifiuti subiti da parte della Red Bull, Gasly potrebbe accettare l’offerta di un altro top team e lasciare l’Alpha Tauri.

Pierre Gasly non ha mai avuto paura di parlare apertamente del proprio desiderio, ovvero tornare alla Red Bull dopo il declassamento per scarso rendimento subito a metà del 2019, quando aveva ancora tutto da dimostrare. Mai molto considerato dal talent scout del gruppo austriaco Helmut Marko, venne ingaggiato nel 2017 dalla Toro Rosso e in seguito promosso alla scuderia principale. Una parentesi, questa, sfortunata e minata dalla carenza di stima nei suo confronti da parte della dirigenza.

Pierre Gasly (Ansa Foto)
Pierre Gasly (Ansa Foto)

Rispedito a Faenza, nel frattempo diventata Alpha Tauri, il francese si è spesso messo in luce con buone prestazioni, come a Monza nel 2020, dove vinse, o a Baku nel 2021 quando salì sul terzo gradino del podio.

Ciò malgrado, ancora oggi, a Milton Keynes stentano a valutarlo come capace di gareggiare in un top team. Uno stato di cose che potrebbe portarlo ad un tradimento. Chiamato ad esprimersi su un ipotetico passaggio alla Mercedes, il driver di Rouen non si è sentito di escludere la succulenta opportunità.

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Dopo aver lasciato immaginare la possibilità, per dovere e rispetto aziendale il 26enne ha sottolineato l’importanza di comunicare in anteprima con l’equipe che lo ha lanciato e portato in F1.

“Se non dovessimo trovare degli obiettivi in comune, vaglierò le altre opzioni“, ha affermato deciso. “A me non basta essere tra i primi 10 o 5. L’unica ragione per cui sto lavorando sodo sono le pole position e le vittorie di gara. E per questo c’è bisogno di una macchina“, la stoccata che fa intendere una certa aria di rottura.

In effetti l’atteggiamento duro e intransigente verso il #10, specialmente da parte del cacciatore di talenti ha quasi dell’incomprensibile. Pierre ha dato prova di saper tirare fuori il massimo da un’auto non certo competitiva, ma gli errori compiuti quando era al fianco di Max Verstappen stanno evidentemente pesando. Lo sgarbo più grosso è arrivato l’anno scorso quando piuttosto che dargli una nuova possibilità, la Red Bull ha chiamato alla propria corte l'”estraneo” Sergio Perez. Qualcosa di mai accaduto prima visto che storicamente la scuderia ha sempre e solo assoldato corridori provenienti dal suo vivaio.

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