Giovinazzi è ormai fuori dalla F1: ecco chi ne prende il posto

Stando alle ultime notizie, Antonio Giovinazzi lascerà il Circus. Guanyu Zhou arrivà all’Alfa Romeo Racing grazie a 50 milioni di dollari.

Giovinazzi (GettyImages)
Giovinazzi (GettyImages)

Per Antonio Giovinazzi ora si fa dura. Secondo le ultime indiscrezioni, riportate anche dal “Corriere dello Sport”, il pilota italiano sarebbe ormai fuori dalla F1 e dall’Alfa Romeo Racing. Il pugliese verrebbe sostituito dal cinese Guanyu Zhou, grazie ad una valigia contenente ben 50 milioni di dollari.

Come anticipato dal team principal, Frederic Vasseur, dopo il Gran Premio del Brasile che si correrà domenica, la squadra comunicherà il suo nuovo pilota. Questo significa che il Circus potrebbe arrivare in Qatar con la griglia 2022 già completa, visto che l’unico annuncio ancora mancante è proprio quello riguardante il sedile del team di Himwil.

Il manager francese aveva anche affermato: “Per noi è ormai una formalità, tutto è pronto per l’annuncio“. Questa frase rende bene l’idea di quanto il sedile di Giovinazzi sia a rischio, anzi, probabilmente è già compromesso. Un vero peccato per il motorsport italiano, che già dal 2011 al 2019 non aveva avuto piloti in griglia.

L’unica eccezione era stata fatta proprio da Antonio, che disputò i GP di Australia e Cina nel 2017 sulla Sauber, in sostituzione dell’infortunato Pascal Wehrlein. A causa di due pesanti errori a Shanghai, la carriera del nativo di Martina Franca sembrava a serio rischio, ma la Ferrari ha continuato a credere in lui.

Durante i due anni di inattività dalla F1, Giovinazzi ha continuato a tenersi in forma con il simulatore di Maranello e disputando la 24 ore di Le Mans 2018 a bordo di una 488 GTE nelle classi Gran Turismo. Pochi mesi dopo è arrivato l’annuncio della promozione nel team svizzero, al fianco di Kimi Raikkonen.

Giovinazzi, un talento che rischia di essere sprecato

Antonio Giovinazzi non è il campione che arriva nel Circus con la certezza di diventare campione del mondo, un pò com’è Max Verstappen. Lui ha dovuto sudare per ottenere un sedile, e dopo un inizio difficile nel 2019, era cresciuto notevolmente. Qualche errore di troppo lo ha spesso penalizzato, ma sulla velocità pura non si discute.

Quanto ha fatto vedere quest’anno, specialmente a Zandvoort e Monza, rende bene l’idea del potenziale che è in grado di esprimere. Per quanto riguarda gli errori, c’è anche da dire che “Giovi” non ha mai avuto un contratto che avesse una valenza di almeno due anni, cosa che lo costringeva ad andare sempre al limite per guadagnarsi la riconferma.

Il mezzo tecnico, l’Alfa Romeo per l’appunto, non è mai stato all’altezza, penalizzandolo quasi sempre con delle strategie folli. La rottura definitiva con Vasseur e soci è avvenuta domenica in Messico, quando una grande gara è stata distrutta dalla chiamata anticipata del team per il cambio gomme.

Una serie di errori tattici che fanno venire dubbi

Spazientito dall’ennesimo, strano evento avvenuto ai suoi danni e mai con Kimi Raikkonen, Giovinazzi ha sbottato via radio: “Grazie per l’ottima strategia ragazzi, davvero“. Anche alle interviste e sui suoi profili social, Antonio ha sottolineato la sua rabbia, come non capirlo dopo anni di gare rovinate dal box.

Antonio Giovinazzi (Getty Images)
Antonio Giovinazzi (Getty Images)

I sospetti su un vero e proprio sabotaggio ordinato da Vasseur ci sono ed il pugliese, che ormai ha capito il suo destino, ha fatto bene a non mandarle a dire. Ora al suo posto arriverà Zhou, pilota cinese che da anni milita in F2 dove non ha mai vinto il titolo. L’ennesima sconfitta per il motorsport italiano, che a fatica vedrà a breve un nuovo rappresentante nella massima serie.

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I soldi hanno vinto ancora una volta, e dopo i Mazepin, gli Stroll ed i Latifi, arriva un altro pilota pieno di bigliettoni che riuscirà a comprarsi il sedile a discapito di un collega. Va detto che qualcosa del genere accadeva anche in passato, ma ormai un quarto della griglia è costituito da piloti paganti, che tutto sommato non hanno neanche un gran talento. Un peccato per questo sport e per il nostro automobilismo.

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