A Jeddah la Ferrari spera di ripetere l’impresa di Monaco: ecco perché

La Ferrari si è presentata in Arabia Saudita con il desiderio di chiudere bene la stagione e blindare il terzo posto in classifica costruttori.

Ferrari (Getty Images)
Ferrari (Getty Images)

Il circuito arabo è stato presentato come il cittadino più veloce della storia della F1. L’obiettivo era quello di ricreare una Monaco più rapida, con muretti e punti angusti in cui le monoposto si daranno battaglia nel penultimo Gran Premio del campionato. La città costiera di Jeddah è la seconda metropoli più grande del Paese. Il figlio di Hermann Tilke, noto progettista di circuiti, lo ha concepito con l’idea di raggiungere velocità record. A differenza di Baku e Monaco che hanno tante curve lente che vanno ad abbassare, notevolmente, la velocità media di percorrenza del giro, Jeddah è una pista stretta con curve lunghe e rapide con tre punti di DRS.

Lo Jeddah Street Circuit ha una forma oblunga ed è caratterizzato da curve in appoggio che terranno il ritmo serrato. E’ il secondo tracciato più lungo del calendario, con i suoi 6174 m di lunghezza, dopo quello di Spa-Francorchamps, lungo 7004 m, in Belgio. Nessun altro circuito presenta 27 curve, 11 a destra e 16 a sinistra, alcune delle quali sono dotate di banking, ovvero leggere pieghe. In base alle simulazioni il giro di percorrenza medio dovrebbe superare i 250 km/h. In calendario solo Monza è percorribile con una velocità media di 264,3 km/h.

Le tortuose stradine del Principato di Monaco vanno percorse, invece, a velocità medie ben diverse, non essendo una pista di motore. Anzi, storicamente, i valori vengono annullati, ma proprio come a Montecarlo, si teme che i sorpassi siano, particolarmente, difficili. Uno dei punti potrebbe essere la curva 1 ad angolo retto dopo il lungo rettilineo della partenza. Le curve 4 e 27, forse, daranno delle chance ai piloti, ma come rappresentato dal veterano Fernando Alonso sarà estremamente difficile superare.

Una incognita, ma anche una speranza per la Ferrari

Il weekend di Jeddah è imprevedibile sia al vertice che nella lotta tra i team di seconda fascia. Al momento Mercedes e Red Bull Racing fanno un motorsport a sé, avendo performance nettamente superiori a qualsiasi altra squadra. La Ferrari spera di inserirsi nella sfida la vertice, grazie anche alle eventuali penalità che potrebbero subire i piloti dei top team a causa del cambiamento di alcune componenti delle Power Unit.

Qualora la Ferrari, grazie anche all’aggiornamento tecnico della Russia con CV extra, dovesse partire nelle prime tre file, in un tracciato veloce ma su cui è difficile trovare lo spiraglio giusto per un sorpasso, potrebbe portare a casa un risultato sorprendente. Il team capitanato da Mattia Binotto vorrebbe blindare il terzo posto in classifica costruttori, chiudendo il campionato con un risultato soddisfacente. Su un asfalto nuovissimo e poco gommato, però, la Ferrari SF21 potrebbe essere destinata a soffrire l’usura delle mescole.

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La Ferrari ha 39,5 punti di vantaggio sulla McLaren Mercedes. “Siamo concentrati nella lotta per il terzo posto – ha esordito Carlos Sainz – Penso che la lotta proseguirà fino ad Abu Dhabi, non credo che riusciremo a fare i punti per chiuderla qui. Penso sia una pista che non perdonerà gli errori“.

Potrebbero esserci delle Safety Car e i muri renderanno difficili le operazioni dei commissari. Sarà complesso per i piloti che viaggeranno ad una velocità media molto alta e un incidente potrebbe avere un effetto devastante con i muri che ostruiscono la vista. Si spera che il nuovissimo tracciato arabo possa rappresentare un valore aggiunto e non un pericoloso circuito angusto con poche chance di sopravanzare l’avversario.

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