Juventus, visto cosa ha fatto Allegri contro lo Spezia? E’ stato incredibile

La vittoria della Juventus contro lo Spezia è avvenuta solo grazie ad un giocatore, il campione Federico Chiesa e al salvataggio di Locateli.

Juventus (AdobeStock)
Juventus (AdobeStock)

I bianconeri trovano finalmente la prima vittoria in una partita veramente complicata contro uno Spezia mai domo che poteva anche fissare il risultato sul 3-1. Se Locatelli sulla linea non avesse impedito la doppietta di Antiste.

Rispetto le partite contro il Milan e il Malmo a livello di prestazione c’è stato un netto passo indietro. La squadra fisicamente c’è, corre ma non riesce ad avere geometrie né stabilità in campo.

Nessuna circolazione rapida di palla e niente fluidità offensiva, durante il match contro lo Spezia. Il giro palla era piatto e senza trovare un giocatore libero.

Si è ritornati al lancio lungo della difesa di Bonucci, ed il primo gol nasce proprio da qui. Lancio lungo di Bonucci che trova Rabiot che di testa sponda indietro per Kean che controlla, si sposta la palla sul destro e la mette sul palo opposto.

Bella rete, ma frutto di un lancio casuale della difesa e di un contrasto aereo vinto.

Sulla sinistra la coppia De SciglioRabiot rende la fascia sinistra totalmente inesistente, De Sciglio non spinge mai e se lo fa perde palla mentre prova l’uno contro uno.

De Sciglio opposto di fascia ad attaccare come Alex Sandro era un fallimento annunciato. Ma voluto da Allegri per il turnover.

A destra la situazione vive di fiammate di Chiesa che sembra partito come un esterno tutta fascia e di Dybala che pur di toccare un pallone va a finire a fare la mezzala destra.

Disastro e pasticci per tutto il primo tempo.

Subiti due gol dai bianconeri con una difesa schiacciata verso la porta nel primo caso che permette addirittura due tiri in rapida successione contro i pali difesi da Szczesny. Nel secondo il classico caso di contropiede con rientro e tiro con un Bonucci molle nel comportamento difensivo contro l’avversario.

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Il secondo tempo inizia con gli ingressi di Locatelli e Alex Sandro al posto di Bentancur in sofferenza davanti la difesa e di un De Sciglio praticamente invisibile in campo se non per gli errori.

Federico Chiesa vuole vincere la partita, e ci prova letteralmente. Il gol del pareggio nasce dalla sua abnegazione costante, ruba palla, scambia davanti la porta, fa un tunnel e mette in rete in spaccata. Rete conquistata, voluta e ottenuta di forza.

Non è finita qui da un suo calcio d’angolo scaturisce la rete di De Ligt con il destro (ci era andato vicino nel primo tempo), che fissa il punteggio finale sul 2-3 per i bianconeri.

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Allegri sbaglia per l’ennesima volta la formazione iniziale, vuole proporre il 4-4-2 scolastico ma non mette i giusti interpreti nei vari ruoli, nonostante tutto riesce a riparare con l’inserimento di Alex Sandro e Locatelli per avere maggiore spinta e qualità. La squadra resta comunque tremendamente bassa con Dybala che finisce a ricoprire ruoli di centrocampo, restando senza fiato dopo un ora di gioco.

Chiesa relegato lontano dalla porta, dove riesce a dare il meglio di sé, non è un mistero che l’ex Fiorentina ora sia in grado di calciare sia con il destro che con il sinistro. La punta che sia Kean o Morata viene lasciata in balia dei difensori avversari che siano tre o quattro non fa differenza.

Allegri dovrà lavorare molto se vuole rivedere una Juventus come la sua ultima finale di Champions League, dovrà anche rivedere molto sugli uomini titolari da schierare in campo. Perché il calcio è semplice ma i talenti non possono vincere con la disorganizzazione tattica e strutturale di una squadra intera.

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