Come sta ora Marc Marquez? Il dottor Zasa fa il punto

Il dottor Michele Zasa, responsabile della Clinica Mobile, svela qualche dettaglio sull’operazione al braccio di Marc Marquez.

Marc Marquez ha superato il quarto intervento al braccio destro con successo. Poco prima dell’inizio delle prove libere MotoGP del GP di Catalunya, HRC ha diffuso una nota stampa ufficiale per rendere noto che l’operazione ha avuto buon fine e rilasciare le prime parole del dottor Sanchez Sotelo che ha guidato l’equipe medica che ha operato presso la clinica Mayo di Rochester.

Marc Marquez (foto LaPresse)
Marc Marquez (foto LaPresse)

A fare un po’ di chiarezza sulla situazione di Marc Marquez, che non tornerà in Spagna prima dell’inizio della settimana prossima, è stato il dottor Michele Zasa ai microfoni di Sky Sport MotoGP, in occasione del primo turno di prime prove libere al Montmelò. “Il dott. Sotelo è riconosciuto a livello internazionale e opera in un certo di altissimo livello. Ha eseguito un intervento di osteotomia derotativa, che viene svolto abitualmente anche in Italia e non solo negli States“.

Marc Marquez e i tempi di recupero

Il responsabile della Clinica Mobile delinea in parole semplici quanto fatto dai dottori in sala operatoria durante le circa tre ore impiegate sul braccio destro di Marc Marquez. “Si va a rompere l’osso e a ruotarlo per dargli l’inclinazione giusta, poi si forma una nuova frattura che va fissata con placche e viti. Si tratta di una nuova fissazione con una nuova rotazione“.

Nei giorni scorsi abbiamo sentito parlare di 30 gradi di inclinazione che sono sembrati davvero tanti. Un dato che fa capire come fosse necessario intervenire chirurgicamente non solo per ritrovare il suo livello professionale, ma anche per poter svolgere le normali mansioni di tutti i giorni. “30 gradi di rotazione sembrano davvero molti, ma avranno fatto di certo tutte le valutazioni con tutte le tecniche di imaging e diagnostiche disponibili“.

In questo momento non si può prevedere quando ritornerà in sella alla Honda RC213V. Qualche fonte spagnola ipotizza che possano bastare tre mesi, ma il dottor Michele Zasa sarebbe più prudente: “Ci andrei più cauto anche alla luce di quanto è successo. Al Mugello ho parlato di quattro o sei mesi e rimango di questo parere, ma se Marc si sente bene e la guarigione avanza a tempi spediti… lo spero per lui perché sicuramente è un valore aggiunto averlo in pista“.

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