Le analogie tra la carriera di Marc Marquez e Mick Doohan sono diverse. La striscia di successi dell’australiano fu fermata da un incidente.
Per Marc Marquez si tratta del momento più difficile della carriera e, forse, della sua intera esistenza. Lo spagnolo, pilota della Honda, aveva letteralmente dominato la MotoGP del suo debutto nel 2013, perdendo il mondiale in top class soltanto nel 2015. Ad interromperne il dominio fu Jorge Lorenzo con la Yamaha, che andò ad approfittare delle diverse cadute dell’iberico per rivaleggiare con Valentino Rossi.
Quanto accadde quell’anno rimase un unicum, visto che dalla stagione seguente tornò tutto alla normalità. Marc tornò ad essere inarrivabile, piegando la resistenza dei propri avversari. Dal 2017 si è registrata una netta crescita della Ducati, ma Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo non ne hanno mai avuto per impensierire il giovane di Cervera.
Marquez ha poi dominato in lungo ed in largo i due mondiali seguenti, non lasciando scampo alla concorrenza e chiudendo i conti con grande anticipo. Marc sembrava poter fare un sol boccone di tutti gli altri anche nel 2020, ma una brutta caduta a Jerez gli procurò l’infortunio al braccio ed alla spalla sinistra. Da quel momento in poi, tutto cambiò.
Dopo un rientro troppo frettoloso tentato la settimana dopo sempre in Andalusia, il #93 fu costretto a rinunciare a tutto il campionato, cedendo un mondiale che gli apparteneva da quattro anni alla Suzuki di Joan Mir. L’otto volte iridato ha dovuto dare forfait anche nelle prime due uscite stagionali in Qatar, per poi tornare in sella alla terza gara di Portimao.
Le prestazioni non sono state le stesse del 2019, ma questo era auspicabile. Marquez è stato dominante solo al Sachsenring e ad Austin, per poi imporsi anche a Misano 2. Il rider della Honda stava tornando protagonista, quando una brutta caduta in allenamento gli ha provocato una commozione cerebrale e dei nuovi problemi alla vista. La stessa cosa gli era capitata tanti anni fa, ben con una diplopia che ne mise a rischio la carriera.
Marquez, carriera a rischio come Doohan
L’incubo si sta nuovamente materializzando per Marc Marquez, leggenda della Honda HRC esattamente come Michael Doohan, soprannominato Mick. L’australiano vinse cinque mondiali consecutivi in Classe 500 tra il 1994 ed il 1998. La storia motoristica di Mick rischiò di terminare già nel 1992 con un incidente ad Assen, a causa del quale rischiò l’amputazione della gamba destra.
Il dottor Costa lo operò salvandogli l’artò, garantendo la prosecuzione di una carriera che sarebbe divenuta leggendaria. La sfortuna colpì Doohan esattamente sette anni dopo, quando aveva già messo le mani sui cinque allori iridati. Nel 1999, nel corso del fine settimana del Gran Premio di Spagna a Jerez, Mick cadde rompendosi una gamba. All’età di 34 anni, l’australiano fu costretto al ritiro prematuro.
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Dopo l’addio, lavorò come consulente nel reparto corse del team Repsol Honda HRC, dove è rimasto sino al 2004. Gli spettri sono molto simili per Marquez, che dopo anni di dominio sembra essere entrato in una spirale negativa piuttosto simile. La speranza è che la situazione possa essere risolta in fretta, anche se la problematica all’occhio non lascia tranquilli tifosi ed addetti ai lavori. Questa MotoGP ha bisogno di un talento del suo calibro e perderlo significherebbe una tragedia per tutto il movimento.