Il dramma di Mick Schumacher: le parole struggenti sul padre

Le belle parole del giovane Mick Schumacher, sul film Netflix che parla del padre: un aspetto di cui non avevamo mai sentito parlare.

Mick Schumacher (Getty Images)
Mick Schumacher (Getty Images)

A settembre del 2021, uscì su Netflix un documentario su Michael Schumacher. Il grandissimo pilota tedesco viene messo sotto la lente d’ingrandimento, non solo sotto l’aspetto puramente sportivo, ma anche nel quotidiano, fino a rivelare immagini inedite, dove c’è anche un piccolo Mick, oggi pilota di F1 alla Haas.

Su come sta oggi Michael, ha vuotato il sacco poco fa, Jean Todt, intanto però poche volte, gli stessi fan hanno provato a mettersi nei panni di Mick, che nel 2013, quando avvenne l’incidente cui il padre fu vittima, aveva soltanto 14 anni. Il classe ’99 evita spesso di parlare di suo padre, ma ora ha voluto ammettere i suoi sentimenti, a proposito proprio del docu-film che riguarda suo padre.

Mick Schumacher: “Il film è fatto molto bene”

Il ragazzo, ha parlato a Speedweek.com, delle sue emozioni, non solo per quanto riguarda il documentario. Il classe ’99 parla di come sarebbe stato avere il padre in Formula1 con lui, oggi: “Sarebbe fantastico. Sarebbe ora. Credo che papà ed io ci capiremmo in modo diverso adesso. Semplicemente perché parliamo in un linguaggio simile, il linguaggio del motorsport. Rinuncerei a tutto solo per questo.

In quest’ultima frase, c’è davvero tutto quel che prova dentro di sé, il nativo di Vufflens-le-Château, che nel 2022 in qualche modo farà parte della Ferrari. Il pilota tedesco, si complimenta con Netflix: “Sì, questo film doveva mostrare la parte umana di mio padre così come i successi. Penso che sia molto, molto ben fatto”. Poco dopo però, arriva l’ammissione: “Ma allo stesso tempo è estremamente difficile per me guardarlo. Questo mostra quante sensazioni ci siano, quante emozioni scatena”.

Vettel accarezza Mick Schumacher: il figlio dell’ex Ferrari gongola

Ovvio che rivedere le immagini praticamente da protagonista, è estremamente diverso rispetto al guardare il film da casa, da semplice tifoso. Se per gli appassionati, rivedere quelle scene degli anni ’80/’90 è stato commovente, figurarsi per il figlio di Michael. Prima di salutare però, il ventiduenne ammette cosa vorrebbe ereditare dal super campione: “La concentrazione per essere sempre al 100% sul lavoro. Credo che la porterò con me”.

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