Mondiali, è subito record per la Spagna: cosa è successo

Ai Mondiali di calcio, le sorprese sono già tante, la Spagna però vince e porta anche a casa un record: ecco di cosa si tratta.

L’edizione invernale, prima della storia dei Mondiali, è iniziata ed ha già dato tante difficoltà agli scommettitori. Chi cercava la quota facile con la vittoria della Germania, per esempio, ha dovuto rinunciare, perché i teutonici hanno perso con il Giappone. Ed ha esordito male anche l’Argentina di Messi, battuta dall’Arabia Saudita. La Spagna invece, è una delle poche big a non aver deluso, ed oggi ha anche un bel record da ricordare.

Gol di Gavi
Gol di Gavi ai Mondiali (Ansa foto)

In un’edizione qatariota dove c’è tanta Serie A, ma non c’è l’Italia, abbiamo capito dai primi giorni di poterci comunque divertire. In realtà i tifosi dei club sono quasi costretti a sperarci, visto che i campionati mai come stavolta, hanno vissuto una lunghissima pausa natalizia. Campioni, risultati inaspettati e sfide al più forte (sarà Mbappé?), stanno però caratterizzando un Mondiale, dove c’entra anche il nome dello spagnolo Gavi. Ricordatelo, un classe 2004.

Uno dei gol più ‘giovani’ dei Mondiali

Il nome del centrocampista nato il 5 agosto dello ’04, proviene da Pablo Martín Páez Gavira. Più comodo chiamarlo Gavi, anche più facile da stampare sulle maglie. E le sue, nonostante parliamo di un diciottenne, sono già vendutissime, sia in Spagna che a Barcellona, dove gioca nel club più famoso della città. Ebbene, gli iberici non solo fanno giocare un ragazzo così giovane, meriti a Luis Enrique, ma il loro gioiellino, nel 7-0 sul Costa Rica, lo mandando anche in gol. Ed è un record.

Infatti, quello segnato dall’andaluso, è il terzo gol più ‘giovane’ di sempre, ai Mondiali di calcio. E dire che qui in Italia, c’è stato anche chi ha criticato la scelta di Mancini di convocare la giovane promessa, Simone Pafundi, mentre il nostro eroe, è già al secondo anno da titolare del Barça e di presenze in Nazionale, ne conta 14. Oggi quindi, le copertine sono tutte per lui, che a 18 anni e 110 giorni, si posiziona al terzo posto della speciale classifica dei marcatori più giovani. Scala quindi il decimo, che oggi diventa Origi, che segnò nel 2014 contro la Russia, a 19 anni e 65 giorni.

Nono posto per Julian Green, che nello stesso anno segnò in USA-Belgio a 19 anni e 25 giorni. Nessuno ricorderà invece il gol segnato a 18 anni e 365 giorni, da Aleksandar Tirnanic, 1930, gol della sua Jugoslavia contro il Brasile. Conoscete un certo Leo Messi? A 18 anni e 358 giorni, segnò nel 2006 in Argentina-Serbia e Montenegro. Sesta posizione per Dmitri Sychev, gol nel 2002 in Belgio-Russia, a 18 anni e 231 giorni.

Il gol contro il Perù del rumeno, Nicolae Kovacs del 1930, fu segnato da un giovane di 18 anni e 198 giorni, record che durò per moltissimi anni. Ed è durato tantissimo anche il podio del fortissimo Michael Owen, che quando segnò nel 1998 contro la Romania, aveva 18 anni e 190 giorni. E per dirla tutta, Gavi non era neanche nato. I più giovani a segnare, prima di lui, sono Manuel Rosas, nell’Argentina-Messico del 1930 a 18 anni e 90 giorni, ed ovviamente Pelè. Il brasiliano, ad oggi detiene il record con 17 anni e 239 giorni. Il gol segnato, decise Brasile-Galles nel 1958.

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