La MotoGP 2022 sta già iniziando sotto il segno della polemica scattata tra il dirigente Carmelo Ezpeleta e Marc Marquez.
L’organizzazione è sempre la parte più complicata nella realizzazione di un campionato, in particolar modo se non si ha mai alla vigilia un numero preciso di gare o scadenze da rispettare.
La MotoGP ha visto soprattutto nel nuovo millennio una grandissima espansione a livello mediatica, non riuscendo a superare la F1 ma avvicinandosi e non poco a essa.
Per riuscire dunque a continuare questa crescita esponenziale del potere delle due ruote si deve continuare ad ampliare il mercato, sia in termini di qualità dei piloti che per quanto riguarda il discorso legato a sponsor e televisioni.
Questa situazione è stata spesso sinonimo di contrasti interni, proprio perché i piloti hanno sempre mal digerito la presenza costante di una quantità di gara che spesso li ha portati a crollare dal punto di vista fisico, non riuscendo così a scendere in pista nel migliore dei modi.
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A sbottare più di tutti è stato Marc Marquez che ha apertamente dichiarato di essere fortemente contrario a questo aumento progressivo del numero di Gran Premi e infatti dal suo punto di vista andrebbero diminuiti per poter regalare ai tifosi uno spettacolo costante e non noioso e ripetitivo.
Carmelo Ezpeleta è l’amministratore delegato del gruppo Dorna, una vera e propria super potenza che dal 1992 è responsabile dell’area commerciale della MotoGP, e si è sentito in dovere di rispondere per le rime all’otto volte campione del mondo.
Il 76enne catalano ha infatti spiegato come la MotoGP non debba pensare unicamente a sé stessa, ma essendo uno sport di primo livello deve costantemente confrontarsi con le realtà concorrenti, come possono essere Formula 1 e calcio e nel mondo di oggi dove è tutto estremamente rapido e veloce è un attimo perdere il treno che possa portare a un gran numero di introiti che porteranno a un miglioramento delle strutture.
In questo momento il tetto massimo è stato fissato a ventidue Gran Premi, numero che non può essere superato almeno fino alla stagione 2026, ma Ezpeleta spiega come se fosse dipeso da loro le gare avrebbero potuto essere anche fino a ventisette, data l’enorme richiesta mondiale di vedere un sfida di MotoGP nel proprio Paese.
L’amministratore delegato ha glissato le parole dello spagnolo in una lunga intervista rilasciata a Tuttomotoriweb.it: “Se si lamenta oppure no non mi interessa, io non ho nulla da dirgli“.
Alle volte una non risposta può essere addirittura ben più tagliente e pesante di una risposta completa e lunga e questo modo di snobbare le parole di una delle più grandi icona delle due ruote dei tempi moderni, dimostra come il rapporto tra atleti e Federazione non sia sempre idilliaco.
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