MotoGP, c’è un record negativo: non era mai accaduto nella storia

La MotoGP sta ripetendo una stagione simile al 2020, dove ognuno sembra poter dire la sua. Ecco il primato negativo dopo le prime gare.

Quello che abbiamo vissuto è stato un inizio scoppiettante per il Motomondiale 2022, dove abbiamo assistito a quattro appuntamenti al cardiopalma ed incerti sono alla fine. La MotoGP potrebbe regalarci una stagione sulla falsariga del 2020, dove non c’era mai stato un chiaro favorito per tutto l’arco del campionato.

MotoGP (ANSA)
MotoGP (ANSA)

All’epoca, grazie ad un’eccezionale costanza di rendimento, la spuntò Joan Mir, che portò la Suzuki al trionfo mondiale per la gioia di Davide Brivio. Lo spagnolo pose fine al dominio di Marc Marquez e della Honda, che dominavano incontrastati dal 2016, ma ovviamente tutto si fermò a causa del terribile infortunio avvenuto nel primo week-end di Jerez, in occasione del Gran Premio di Spagna.

La stagione 2021 della MotoGP è stata invece dominata da Fabio Quartararo, che riuscì ad andare oltre i limiti della sua Yamaha sconfiggendo la pattuglia delle Ducati. Pecco Bagnaia illuse tutti nel finale di stagione con quattro vittorie conquistate nelle ultime sei gare, candidandosi al ruolo di grande favorito per il 2022.

I primi appuntamenti della nuova stagione ci hanno raccontato una storia ben diversa. Davanti a tutti c’è si una Ducati, ma è la vecchia GP21 del Gresini Racing affidata allo strepitoso Enea Bastianini. Il rider riminese ha vinto, al debutto con la squadra del grande Fausto, il Gran Premio del Qatar, battendo in volata la KTM di Brad Binder, per poi ripetersi domenica scorsa ad Austin.

Entrambe le vittorie sono state simili tra loro: a Losail, Enea ha inseguito per tutta la gara la Honda di Pol Espargaró, per poi sverniciarlo a quattro giri dalla fine dopo aver gestito sapientemente gomme e benzina. La stessa cosa è accaduta nel Gran Premio delle Americhe, ai danni della Ducati ufficiale di Jack Miller.

In classifica, Bastianini è tornato al comando con 61 punti ottenuti su 100 disponibili, davanti ai 56 di Alex Rins con la Suzuki ed ai 50 di Aleix Espargaró. Lo spagnolo aveva compiuto un’impresa storica in Argentina, regalando pole e vittoria all’Aprilia e mettendosi in testa alla graduatoria generale, ma il disastroso fine settimana di Austin lo ha visto chiudere undicesimo, retrocedendo in terza piazza.

MotoGP, mai così pochi punti per il leade del mondiale

Enea Bastianini è ormai un chiaro pretendente al titolo di campione del mondo della MotoGP, ma queste prime quattro gare hanno segnato una statistica negativa per la categoria regina delle due ruote. Dopo un numero così alto di appuntamenti disputati, nessuno aveva mai comandato il mondiale con così pochi punti.

Come detto, Bastianini è al top a quota 61, su 100 punti disponibili. Oltre alle due vittorie di Losail ed Austin, il rider del Gresini Racing ha chiuso undicesimo a Mandalika e decimo a Termas de Rio Hondo, sottolineando ancor di più il grande equilibrio che domina questa stagione della MotoGP.

Il primato precedente apparteneva a Valentino Rossi, che dopo i primi quattro appuntamenti del 2017 si ritrovò davanti a tutti con 62 punti conquistati, ma senza aver portato a casa alcuna vittoria. Da quel momento in poi, la sfida iridata vide protagonisti Marc Marquez ed Andrea Dovizioso, con il rider iberico che la spuntò solo all’atto finale di Valencia.

Un altro dettagli interessante è rappresentato dal fatto che i primi cinque piloti in classifica guidino per quattro costruttori differenti. Al comando c’è Bastianini con la Ducati, seguito dalla Suzuki di Alex Rins e dall’Aprilia di Aleix Espargaró. Quarta l’altra Suzuki di Joan Mir, seguito dalla Yamaha di Fabio Quartararo.

I primi cinque sono racchiusi in soli 17 punti, considerando che il campione del mondo in carica ne ha portati a casa 44 sino ad oggi. Sesta c’è un’altra marca, vale a dire la KTM di Brad Binder, mentre il vincitore dell’Indonesia, Miguel Oliveira, è solo nono a quota 28. Con una classifica del genere, può accadere davvero di tutto.

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