Pecco Bagnaia può vincere il Mondiale: ora dipende solo da lui

Non c’è sosta nel Motomondiale, dove il recupero di Pecco Bagnaia è stato pazzesco, ora però, non può sbagliare.

Adesso, sono solo due le Gare che dividono i piloti del Motomondiale, dalla pausa di fine anno. Due gare in cui dare tutto, soprattutto per chi combatte ancora per qualcosa di importante, come, banalmente, la vittoria finale. E quindi corse tutte di un fiato per Pecco Bagnaia ed il suo rivale, Fabio Quartararo.

Pecco Bagnaia (Ansa Foto)
Pecco Bagnaia (Ansa Foto)

L’anno passato, Pecco si è dovuto accontentare del secondo posto finale con 252 punti, mentre ora, a due Gare dalla fine, ne ha 233. Dietro però, il campione del mondo in carica, ne ha 219. D’altra parte, il nativo di Nizza, già mesi fa ammise di temere Bagnaia più di tutti, ed effettivamente, oggi gli si può dar ragione. Un po’, tra l’altro, è stato lo stesso francese ad aiutare Pecco per la rimonta, visto che da dopo il Sachsenring, ovvero giugno scorso, non ha mai più vinto.

Pecco Bagnaia ha cambiato le sorti del Mondiale

Chi lo ha fatto eccome, è proprio il ducatista nato a Torino, che in tempi non sospetti, dall’estero, avevano persino indicato come vero erede di Valentino Rossi. Per ora, il Mondiale, Pecco lo ha vinto solo in Moto2, ma oggi l’occasione è ghiottissima. Dicevamo delle vittorie, ed allora eccole. Dopo la Germania che vide vincere proprio Quartararo, ci sono state, Olanda, Gran Bretagna, Austria e San Marino, tutte sue. Poi un secondo posto aragonese, ritiro in Giappone e via con due terze posizioni di fila: Thailandia ed Australia.

Punti che gli sono bastati per completare la rimonta e mettersi a debita distanza, anche da un Aleix Espargaro, effettivamente ancora non condannato dall’aritmetica. Un passo, una grinta ed una seconda parte di stagione, quelle sì, degne di The Doctor. Un’impresa, che se si verificasse, sarebbe davvero storica per la classe regina delle due ruote, dove la Ducati non vince dal 2007 ed un pilota italiano dal 2009, proprio con Valentino.

C’è tutto in quegli ultimi chilometri, adesso. Un miracolo che va portato a termine, partendo dai 5.543 di Sepang, dove però, c’è un Quartararo affamatissimo e che ora, ha lasciato il posto dell’inseguito, proprio all’italiano. Adesso, sarà lui a mettere pressione e le cose, non si fanno certo facili, con così poco distacco. Ma la follia, ora Pecco, deve portarla fino in fondo, dal -91 di Sachsenring a -66 di Assen, per accorciare ancora a 49 e 44 tra Silverstone e Spielberg.

A Misano, i punti di distacco divennero 30, ad Aragon 10, poi di nuovo 18 in Giappone, fino però allo strappo finale: -2 in Thailandia e +14 con il ritiro australiano di Fabio Quartararo. Comunque andrà a finire, questo è stato un Motomondiale da ricordare per tutti gli appassionati della MotoGP, e chi diceva che senza Rossi i tifosi si sarebbero annoiati, forse si sbagliava di grosso.

Impostazioni privacy