Quartararo come Marquez: quell’incredibile dato che li accomuna

Fabio Quartararo ha scritto la storia diventando il primo campione francese della MotoGP. Un dettaglio lo avvicina a Marc Marquez.

Quartararo (GettyImages)
Quartararo (GettyImages)

In questi giorni non si parla d’altro che di Fabio Quartararo, il nuovo campione del mondo della MotoGP che domenica scorsa, a Misano, ha messo le mani sul titolo. Dopo la qualifica di sabato, il francese era apparso piuttosto preoccupato, vista la partenza dalle retrovie e la pole stabilita da Pecco Bagnaia in sella alla Ducati. Come da pronostico, la Yamaha di Fabio ha faticato sull’umido, ma alla domenica tutto è tornato alla normalità.

La caduta del torinese a pochi giri dalla fine, quando ormai aveva la vittoria in tasca, ha dato al transalpino la possibilità di chiudere i conti con due gare di anticipo, rendendo inutili i GP di Algarve e Comunità Valenciana, prevista a Portimao e Valencia il 7 e 14 novembre. Se da una parte dispiace enormemente per Pecco, non si può non sottolineare la bravura di Quartararo, che ha portato a casa un mondiale che ha dominato in lungo ed in largo.

“El Diablo” ha fatto la storia principalmente per due motivi: dopo anni di sofferenze, ha riportato la Yamaha al titolo, che mancava dai tempi di Jorge Lorenzo, precisamente dal 2015. Inoltre, è il primo francese ad esserci riuscito nella classe regina, e lo ha fatto al primo anno nella squadra ufficiale della casa di Iwata, dopo due stagioni con il team Petronas.

Quartararo, quella somiglianza con Marquez che fa riflettere

Il nome di Fabio Quartararo era associato ad un vero e proprio fuoriclasse sin da quando corse le sue prime gare su mezzi a due ruote. Il nativo di Nizza cominciò a correre in patria all’età di 4 anni, vincendo tre titoli tra 2008 e 2011 nella Promovelocidad Cup. Subito dopo si trasferì in Spagna, dove, a soli 14 anni, trionfa nel campionato iberico di velocità diventando il più giovane a riuscirci, nel lontano 2013. Anche nell’anno successivo, per i rivali ci sono solo le briciole.

Quartararo stava letteralmente bruciando le tappe, e per lui occorreva una sfida più difficile, la più dura: quella del Motomondiale. Il suo debutto era previsto per il 2015, anno in cui non aveva ancora 15 anni, età minima richiesta per accedere al campionato del mondo.

Nell’agosto 2014, principalmente per ammettere il giovane Fabio, la Grand Prix Commission composta dalla Dorna, dalla Federazione Motociclistica Internazionale (FIM) e dall’Associazione Costruttori (MSMA), si riunì concedendo una deroga al giovane talento francese, dichiarando che, indipendentemente dalla sua età, sarebbe stato ammesso alla Moto3 per l’anno successivo.

Detto fatto, Fabio non se lo fece ripetere e nel 2015 debuttò con una Honda del team Estrella Galicia 0,0, ma va detto che nelle categorie minori deluse e non poco le aspettative, per poi riscattarsi alla grande in MotoGP. La cosa curiosa è relativa alla somiglianza con Marc Marquez, che fece, a sua volta, modificare le regole.

Nel 2013, l’ormai nove volte campione del mondo fece il suo debutto in MotoGP, dopo aver trionfato in 125 nel 2010 ed in Moto2 nel 2012, con tanto di rimonta dall’ultimo posto culminata con la vittoria nell’ultimo round di Valencia. All’epoca era previsto che nessun debuttante nella top class potesse correre, sin da subito, con una moto ufficiale.

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Nel giugno 2012 venne abolita questa norma, e tale evento viene nominato “Legge Marquez”. Questo permise al giovane talento spagnolo di correre sin da subito con la Repsol Honda HRC, e di portare a casa il titolo mondiale sin dalla prima stagione. Il tripudio avvenne nuovamente a Valencia, quando ebbe ragione della Yamaha di Jorge Lorenzo proprio all’ultima gara.

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