Red Bull, che disastro: disaccordo con Honda, può costare il titolo

In Arabia Saudita la Red Bull e la Mercedes arrivano in parità quasi assoluta. Per Max Verstappen c’è un nodo da sciogliere.

Red Bull (GettyImages)
Red Bull (GettyImages)

Alle prime prove libere del Gran Premio dell’Arabia Saudita mancano pochissime ore. La pista di Jeddah è stata ultimata in questi giorni ed è pronta ad accogliere la sfida mondiale tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. La Red Bull, sulla carta, dovrebbe soffrire le caratteristiche di questa pista, piuttosto veloce e dove conta tanto la potenza.

Le 27 curve presenti sono in realtà delle pieghe da percorrere alla massima velocità, simili a quelle dell’ultimo settore del Qatar. L’olandese dovrà difendere i suoi 8 punti di vantaggio, mentre la Mercedes vanta 5 lunghezze di gap sui rivali in classifica costruttori. Si tratta di margini irrisori considerando che sono trascorse ventuno gare dall’inizio del campionato.

Tornando alla pista, ed osservando le simulazioni, si evincono diversi punti critici: il primo è la staccata della prima curva, dove si potrebbe formare il più classico degli imbuti al via vista la grande decelerazione e la ristrettezza della curva stessa. Considerando le velocità medie simil Monza, si può affermare con tranquillità che i muretti siano troppo vicini. Alcuni passaggi sono da brividi, e le vie di fuga non sono così larghe come altrove. Sembra trattarsi di una Baku priva del tratto centrale e contraddistinta da allunghi continui.

Red Bull, la Honda vuole il cambio del motore

In queste ore, la Red Bull dovrà prendere una decisione che ha del fondamentale: sulla RB16B di Max Verstappen potrebbe essere sostituita la power unit, che è attualmente la quarta che venne montata in Russia. Questa di Jeddah sarebbe la settima gara da compiere con questa unità, per cui, si è arrivati davvero al limite.

Helmut Marko ha recentemente insistito sul fatto che nulla verrà cambiato, per evitare di subire penalizzazioni in griglia su una pista che comunque consente di recuperare terreno. Sino ad ora, la power unit numero quattro che ha a bordo il leader del mondiale ha percorso circa 3 mila km, una distanza che inizia ad essere proibitiva.

La Honda ha espressamente chiesto alla Red Bull di prendere la decisione più saggia e tranquilla, ovvero, quella di cambiare il motore. La scelta potrebbe ricadere proprio sulla sostituzione di quello endotermico lasciando invariata la parte elettrica, così come fatto dalla Mercedes con Hamilton sia in Turchia che in Brasile.

Lewis rimonterà a Jeddah il quinto motore deliberato ad Interlagos, quello con la mappatura spinta che lo ha aiutato in quella difficile rimonta. Max Verstappen ed i suoi tecnici sono ad un bivio. Il rischio di una rottura, dopo tutte queste gare, è notevole, ed uno zero in classifica significherebbe dire addio ai sogni di gloria.

Il team di Christian Horner potrebbe decidere di cambiare almeno l’endotermico ed alzare la mappatura, per andare full power in questo gran finale. Va ricordato che la penalità sarebbe di sole 5 posizioni e non di 10, in quanto, già in Russia, aveva cambiato per almeno una volta tutta la power unit.

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Un altro motivo per cui la Red Bull dovrebbe decidere di sostituirlo riguarda la curva di potenza, che dopo tante gare fatte con lo stesso motore va a calare. La Honda non ha i cavalli della Mercedes già in partenza, ma il confronto è adesso diventato schiacciante come visto nelle ultime due gare. La decisione finale verrà presa venerdì mattina e comunicata all’inizio delle prove libere.

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