Red Bull contro Mercedes: minacce d’addio alla F1

Ancora polemiche tra la Red Bull e la Mercedes. Non è tutto finito dopo che Verstappen ha tagliato il traguardo, cosa dicono gli austriaci.

Mercedes Red Bull (Twitter)
Mercedes e Red Bull (Twitter)

Sul Mondiale 2021, non andranno mai d’accordo. La Red Bull e la Mercedes sono entrate in polemica diverse volte, anche durante la stagione, ma sul finale di Abu Dhabi si è scatenata la vera guerra, con ricorsi e ripensamenti vari. Infatti, la decisione di Mercedes di tirarsi indietro, non ha fatto cambiare idea alla casa austriaca, che continua le polemiche.

Il consulente della Red Bull, Helmut Marko, non si tira mai indietro quando deve fare forti critiche per i comportamenti fuori dalle piste di qualcuno, figuriamoci se lo avesse fatto ora, che tra il suo team e quello tedesco, ci sono ancora battaglie in atto. Verstappen ha approfittato della Safety car, per cambiare le ruote e secondo Marko, la Mercedes che non lo ha fatto, ha realizzato un errore di valutazione.

Red Bull e Mercedes si porteranno gli strascichi nel 2022

E se il campionato è finito, non resterà che attendere il prossimo per iniziare di nuovo a parlare davanti ai microfoni. Lo farà certamente Toto Wolff, appena se ne ripresenterà l’occasione, lo faranno gli esponenti Red Bull al primo giorno, forti però di un Verstappen che piaccia o no, è campione in carica.

Intanto Marko, che ha confessato il pilota che gli piacerebbe portare in Red Bull, rincara la dose. “Siamo rimasti molto delusi dal fatto che siano arrivati all’ultima gara con un avvocato, – dice parlando della Mercedes – uno degli avvocati più pagati in Inghilterra. Prendiamo i migliori ingegneri, i meglio pagati per la gara per ottenere il massimo dalla macchina; loro, l’avvocato. Non possiamo davvero capire come si sono comportati dopo la gara”.

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Parole di sfida e un po’ sarcastiche, ma anche serie, almeno per l’argomento toccato. L’ex pilota infatti ha diverse volte minacciate la FIA di portare il colosso austriaco lontano dal Circus. Ed infatti, tornando più serio, ribadisce: Riconsidereremo la nostra partecipazione alla Formula 1 se questo non avrà le conseguenze corrispondenti per i campionati futuri. Bisogna ripensare all’intero sistema. Ci deve essere coerenza, le decisioni non possono essere interpretate in un modo o nell’altro. Le norme devono essere semplificate. La premessa dovrebbe essere: corriamo. Le regole devono essere fatte in modo tale che sia possibile una decisione rapida e che i responsabili la eseguano in pochi secondi. E queste decisioni non possono variare così tanto”.

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