Bagnaia, da tappabuchi a stella Ducati: l’ascesa dell’italiano

Pecco Bagnaia è il pilota di punta della casa di Borgo Panigale e Gigi Dall’Igna punta tutto su di lui per il futuro. Vediamone la carriera.

Bagnaia (Getty Images)
Bagnaia (Getty Images)

Quella di Pecco Bagnaia è una bellissima storia, che lo ha portato dalle prime esperienze nelle categorie minori ad essere il pilota di punto della Ducati factory. La parabola del rider torinese è quella di una sorta di predestinato, che ha anche incontrato momenti piuttosto difficili alternati a gare da fenomeno assoluto.

Nell’anno del debutto con il team ufficiale della casa di Porgo Panigale, il 24enne è subito diventato il punto di riferimento per Gigi Dall’Igna, che ha creduto in lui affiancandolo a Jack Miller. Inutile nascondersi, Pecco aveva il compito di essere la seconda guida, visto che le speranze della Ducati erano tutte riposte nell’australiano.

Jack ha invece deluso le aspettative, e dopo le vittorie di Jerez e La Mans è totalmente sparito dai radar. Zitto zitto, Bagnaia è invece salito alla ribalta, vincendo due gare mozzafiato ad Aragon e Misano 1 tenendosi dietro Marc Marquez e Fabio Quartararo. La striscia di cinque pole consecutive tuttora in corso è impressionante, ed è culminata nella terza affermazione stagionale a Portimao.

Quella di domenica scorsa è stata una prova di forza notevole, che lo ha visto in testa dall’inizio alla fine regalando alla Ducati il mondiale costruttori. La casa italiana non ha nascosto la propria delusione verso Miller, mentre Dall’Igna ha parlato ai microfoni di “Radio Sportiva”. Le lodi sono tutte per Bagnaia, vero candidato al titolo nel 2022.

Pecco ha messo a segno cinque pole consecutive, ha vinto tre delle ultime cinque gare disputate ed ha ottenuto tanti altri ottimi piazzamenti. Lo considero uno che può tranquillamente candidarsi per vincere il mondiale. Quello che mi piace di lui è l’averlo visto crescere di continuo, penso sempre che abbia raggiunto il livello massimo, ma subito dopo compie un altro passo in avanti. Lui è l’uomo giusto, conosce la sua forza e questo lo rende sereno“.

Bagnaia, una carriera in costante crescita

Pecco Bagnaia aveva fatto capire di che pasta era fatto nelle Classi leggere, vincendo in maniera perentoria il mondiale di Moto2 nel 2018 in sella alla Kalex. Questo gli era valso il passaggio in MotoGP l’anno seguente, in senno al team Ducati Pramac dove ha corso anche nel 2020.

Pecco Bagnaia (GettyImages)
Pecco Bagnaia (GettyImages)

Le prime esperienze non furono facili, a causa di una lunga serie di ritiri alternati a qualche discreto piazzamento in top ten. Uno dei momenti più duri lo passa a metà del 2020, quando cade nelle prove libere di Brno rimediando la frattura della tibia della gamba destra. Questo lo portò a saltare i Gran Premi di Austria e Stiria disputati al Red Bull Ring, ma a Misano è tempo del primo podio al GP di San Marino. Pecco chiude secondo, ed i tempi sono maturi per l’arrivo nel team factory.

Obiettivamente, va riconosciuto che Pecco venne portato nel Ducati Lenovo Team nel ruolo di tappabuchi: Andrea Dovizioso aveva appena lasciato la squadra, creando un vuoto non indifferente. Per questo, Dall’Igna ed i suoi collaboratori avevano promosso Miller, puntando molto sul talento dell’australiano.

Per Pecco c’è un futuro roseo ad attenderlo

Jack e Bagnaia erano stati compagni di squadra in Pramac, per cui entrambi ottennero, nello stesso anno, la promozione nel team di punta. Contrariamente alle aspettative, Pecco ha preso subito in mano la casa di Borgo Panigale e, vittoria dopo vittoria, l’ha portata alla conquista del secondo mondiale costruttori consecutivo.

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Come molti addetti ai lavori, abbiamo la sensazione che questo sia solo l’inizio per un pilota di questo talento. Con il ritiro annunciato di Valentino Rossi e le difficoltà di Franco Morbidelli ed Andrea Dovizioso, il torinese della Ducati è l’uomo della provvidenza per riportare in alto il motociclismo italiano. E siamo certi che non riuscirà a deluderci.

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