F1, allarme sicurezza per Sebastian Vettel: l’amara ammissione

Il pilota tedesco dell’Aston Martin ha esordito in Australia con incidenti paurosi. I vertici della squadra inglese hanno analizzato i crash di Sebastian Vettel.

Sebastian Vettel è tornato nel circus dopo due settimane di assenza. Il tedesco aveva saltato due corse a causa della positività al Covid-19. L’inizio di stagione da incubo è perpetuato con il botto nel GP d’Australia che ha lanciato un campanello d’allarme. Nelle prime due uscite stagionali Lance Stroll e Nico Hulkenberg, sostituto di Seb, non sono riusciti a racimolare nemmeno un punto.

F1 Sebastian Vettel (Ansa Foto)
F1 Sebastian Vettel (Ansa Foto)

Nico Hulkenberg ha concluso 17° in Bahrain e 12° a Jeddah. Lance Stroll ha chiuso le prime tre gare in dodicesima, tredicesima e quattordicesima posizione. Consapevole delle performance disastrose dell’AMR22, l’ex Ferrari si è messo al volante della wing car, palesando subito problemi. Nelle prove libere entrambi i piloti dell’AM hanno riportato dei danni, a seguito di incidenti, e ciò ha creato diversi problemi ai meccanici in vista delle qualifiche.

Per una incomprensione con il pilota della Williams Latifi, Lance Stroll ha poi distrutto la sua vettura in Q1 e ciò ha dato la possibilità ai tecnici del team di rimettere in pista Vettel che, però, non è riuscito a superare il taglio. Per il vincitore di tre edizioni del Gran Premio d’Australia il peggio è arrivato la domenica con uno schianto pauroso. Il team inglese sembra finito però in un vortice da cui non sarà facile uscirne. Persino la Williams ha marcato un punticino con Albon, mentre l’Aston Martin è l’unica squadra ferma a zero punti.

Sebastian Vettel guida un Aston Martin pericolosa?

Nonostante gli investimenti mastodontici di Lawrence Stroll, padre di Lance, la vettura inglese è pessima. L’Aston Martin è stata la grande delusione già nella scorsa stagione, salvata solo da qualche spunto individuale di Sebastian Vettel. L’exploit della Racing Point nel 2019, ex team Aston Martin, fu frutto di un progetto copiato dalla Mercedes. La RP20 ha ottenuto ottimi risultati, ma sulla verdona non vi sono spiragli di crescita.

Sebastian Vettel sperava in una terza fase di carriera di alto profilo, dopo i fasti con la Red Bull e gli alti e bassi con la Ferrari. Il nativo di Heppenheim credeva nel progetto della famiglia Stroll e nel 2021 è stato in grado anche di portare l’Aston sul podio, nel pazzo Gran Premio d’Azerbaigian. Con il nuovo regolamento tecnico Seb si augurava di rientrare, regolarmente, in zona punti. L’auto, invece, è un disastro e può essere classificata come uno dei più grandi fallimenti della storia della F1. Ecco le parole di Ralf Schumacher al riguardo.

Ad aggravare la situazione di Vettel e Stroll, vi è la possibilità concreta di incappare in nuovi incidenti anomali. “Sono felice che Seb stia bene prima di tutto, dopo tutti questi incidenti. Ma penso che se uno come lui, un quattro volte campione del mondo, ha tutti questi problemi, non è dovuto al non guidare, perché ha già guidato l’auto. Dobbiamo guardare quale macchina gli forniamo e quale feedback riceve dalla macchina. Tutti questi incidenti da parte sua non sono normali”, ha affermato il team principal dell’Aston Martin Mike Krack.

E se il team avesse sbagliato strada durante lo sviluppo dell’AMR22? Crack ha dichiarato: “Penso che a un certo punto ci sia stata una decisione sul concept e su come utilizzare la macchina. Facciamo progressi, ma per sfruttarli andiamo incontro a questa barriera del porpoising, che non ci permette di sfruttare i progressi che i ragazzi hanno fatto. Quindi è anche piuttosto frustrante sapere di avere progressi, ma non poterli sfruttare in pista”. Un quadro sempre più allarmante per i driver dell’Aston Martin.

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