La Ferrari è campione del mondo, ma è polemica: ecco la situazione

La Ferrari ha vinto sia il titolo piloti che quello costruttori nel FIA WEC. Un contatto con la Porsche nel finale ha scatenato il finimondo.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

Quello che è successo alle 8 ore del Bahrain è destinato a scatenare un mare di polemiche. La Ferrari ha vinto sia il mondiale piloti che quello costruttori del mondiale endurance, con James Calado ed Alessandro Pier Guidi iridati per la seconda volta dopo il 2017. Per il Cavallino si tratta del sesto alloro tra le marche, risultato maturato dopo aver sconfitto la Porsche.

Piloti e squadre sono arrivati qui praticamente a pari punti, con la Porsche #92 e la rossa #51 che si contendevano l’ambito titolo. Kevin Estre e Neel Jani avevano vinto la 6 ore della settimana scorsa, ed il francese era riuscito ad ottenere la pole nelle qualifiche. La gara è stata a dir poco grandiosa, con i due equipaggi di punta che si sono scambiati la leadership di continuo.

A fare la differenza sono stati gli incroci tra strategie, con i meccanici che si sono sfidati continuamente. La tensione nell’aria era palpabile, e le altre due vetture non sono mai state troppo della partita. La 911 RSR #91 ha chiuso quarta ed ultima nella classe GTE PRO, dopo aver comandato nelle prime fasi.

La Ferrari 488 GTE #52 di Miguel Molina e Daniel Serra ha concluso al terzo posto, facendo bene il proprio dovere e guadagnando punti fondamentali nella classifica costruttori. Il passo della #51 e della #92 è stato insostenibile, e per la rossa sembra essere tutto perso quando Estre ha passato Calado a due ore dal termine.

Il team AF Corse (che gestisce le due macchine di Maranello) non si è perso d’animo, ed ha fatto salire a bordo Alessandro Pier Guidi per le fasi decisive. Sulla Porsche è andato al volante Michael Christensen, pilota non il lotta per il titolo in quanto aggiunto solo per le corse più lunghe come questa e la 24 ore di Le Mans.

Ferrari, il titolo arriva in un finale al veleno

Il pilota della Ferrari, già protagonista nella vittoria alla maratona francese di tre mesi fa, ha chiuso man mano il gap, ritrovandosi attaccato alla vettura tedesca. Il vantaggio della Porsche era tutto nei lunghi rettilinei, grazie alla velocità massima più elevata. Le due vetture di testa, a meno di venti minuti dalla fine, sono state doppiate da una LMP2.

Il leader ha cambiato un paio di volte la traiettoria in frenata, e Pier Guidi è arrivato lungo tamponandolo. La #51 è passata in testa, con la vettura rivale staccata di dieci secondi. La direzione gara ha chiesto all’italiano di cedere la posizione, ed Alessandro ha iniziato a rallentare per eseguire l’ordine.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

Proprio mentre stava per tornare in testa, la Porsche è rientrata per lo splash and go finale, cosa poi fatta anche dalla Ferrari. L’AF Corse ha preso la palla al balzo, giocandosi questa carta con i commissari di gara che adesso dovranno valutare esattamente il da farsi. Il battistrada ha così tirato dritto, volando a vincere gara e mondiale.

Scintille nelle interviste dopo il traguardo

La Ferrari ha così festeggiato la vittoria dei due titoli, con Pier Guidi che si è dilettato in alcuni burnout nel giro di rientro in pit lane. Ai box, meccanici e team hanno festeggiato come niente fosse, ma c’è da scommettere che le sorprese ed i ricorsi non mancheranno in queste ore.

LEGGI ANCHE >>> Allarme Red Bull: questa cosa le può far perdere il Mondiale

Durante le interviste, i neo-campioni del mondo sono stati raggiunti da Neel Jani, che non ci ha pensato troppo a mostrare tutto il suo disappunto con parole poco felici. Il Cavallino festeggia il titolo piloti anche in classe GTE AM, con la #83 di Francois Perrodo, Nicklas Nielsen ed Alessio Rovera che ha dominato la gara riuscendo a centrare l’obiettivo iridato.

Impostazioni privacy