Hamilton, ecco i ritiri illustri del passato: deciderà di copiare da loro?

Lewis Hamilton deve ancora comunicare la propria decisione sul 2022, ma tanti campioni del passato hanno lasciato all’apice della carriera.

Lewis Hamilton ad Abu Dhabi (GettyImages)
Lewis Hamilton ad Abu Dhabi (GettyImages)

I dubbi sul futuro di Lewis Hamilton continuano ad imperversare sull’ambiente della F1. Tra pochi giorni è previsto un incontro tra il sette volte campione del mondo e Toto Wolff, team principal della Mercedes ed altro grande sconfitto di Abu Dhabi. Il britannico non pubblica nulla sui suoi profili social dal lontanissimo 11 dicembre, giorno di qualifiche a Yas Marina, a poche ore dalla battaglia decisiva.

Max Verstappen è riuscito a porre fine al dominio del campione nativo di Stevenage, che dopo aver dimostrato di essere un grande appena uscito dalla monoposto facendo i complimenti al neo-iridato, ha deciso di adeguarsi alle politiche del suo team. Lewis e Toto non si sono presentati al gran galà della FIA dove erano previste le premiazioni, un gesto brutto e non certo da sportivi esemplari.

Hamilton è uno che ha vinto ben sette titoli mondiali, e la sconfitta è un qualcosa che va contemplato nello sport. La beffa di Abu Dhabi è stata dura da mandare giù, ma in casa Mercedes si sta esagerando con le accuse e le continue minacce che sono state rivolte a Michael Masi.

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Hamilton, altri campioni si sono ritirati al top della forma

Lewis Hamilton potrebbe decidere di dire basta all’apice della carriera, ma non sarebbe il primo a farlo. Nel 2016, Nico Rosberg appese il casco al chiodo dopo aver battuto proprio il #44 ed essersi laureato campione del mondo, evitando di concedergli la rivincita. Il tedesco aveva raggiunto il proprio obiettivo e non c’erano motivazioni per continuare.

Allo stesso modo, Alain Prost disse basta con la Williams al termine del campionato 1993: il francese dominò il mondiale, laureandosi iridato per la quarta volta in carriera, per poi decidere di dire addio alla F1 da re sul suo trono. In quel caso, il pilota transalpino lasciò il proprio sedile ad Ayrton Senna, che invece di copiare le gesta del rivale scomparve tragicamente ad Imola.

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Qualcosa di simile accadde anche a Nigel Mansell nel 1992, anche se non dipese dalla sua volontà. Il leone d’Inghilterra vinse il suo primo ed unico titolo con la Williams dalle sospensioni attive, ma venne licenziato a fine anno perché chiedeva uno stipendio troppo alto che Sir Frank non volle garantirgli. Dopo un anno in Indycar, Nigel tornò nel 1994 vincendo il Gran Premio d’Australia, per poi passare in McLaren nel 1995 e ritirarsi in via definitiva in quella stagione.

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