Limit (o Fixed-Limit), il Pot Limit e il No-Limit: la guida completa ai limiti di puntata

Analizziamo le possibilità a nostra disposizione, imparando a conoscere i vantaggi e gli svantaggi di ognuna per scegliere la migliore a seconda delle necessità.

Tavolo poker

Ognuno di noi ha in mente le iconografiche immagini di giocatori di poker che, in una stanza buia e fumosa, svegliano il direttore della banca nel cuore della notte per scommettere tutti i propri risparmi, o i racconti di quel tizio che ha messo sul piatto l’automobile o addiruttura la propria abitazione. Ecco, fatta eccezione per alcuni posti di dubbio gusto, ormai tutte le case da gioco regolari e serie, permettono di scommettere al massimo le fiches che si hanno sul tavolo all’inizio della mano.

Questa regola ha diverse scopi. Oltre alla scontata salvaguardia dei giocatori (nessuno desidera che i propri clienti finiscano sul lastrico), fattore determinante è quello che in tempi moderni vede giustamente il poker come un gioco di abilità e non come gioco d’azzardo nel quale  chi ha più soldi può “bullare” il tavolo. Questa decisione, inoltre, ha permesso anche ai ragazzi più giovani di avere qualche chance e ha aperto al mondo le porte del poker sportivo rendendolo un gioco popolare, non più relegato alle bische clandestine o ai casinò di alto livello.

Oltre al limite massimo di puntate in generale, si sono differenziate anche diverse modalità nella struttura delle puntate in ogni singola mano. I limiti di puntata sono fondamentalemente tre: il Limit (o Fixed-Limit), il Pot Limit e il No-Limit. Vediamoli singolarmente.

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Puntate No-Limit

Il No-Limit è il limite di puntata più semplice, in quanto non è necessario fare molti calcoli. Tolte le puntate obbligatorie iniziali (Small-blind, Big-blind e, qualora richiesto, l’Ante), il giocatore può scommettere un importo a piacere, limitatamente alle proprie fiches in gioco. Ciò vale sia in modalità cash-game che torneo, è il modo più diffuso di giocare le varianti più popolari come il Texas Hold’em. In questo caso, sempre fatto salvo il massimo del proprio intero stack, esistono solo limiti minimi di puntata. Vediamo caso per caso tutte le possibilità:

Pre-flop

  • Call: 1BB
  • Minimum-Raise: 2BB
  • Minimum-3Bet: (Raise precedente – 1BB)x2 + 1BB
  • Minimum-4Bet: (3bet precedente – Raise iniziale)x2 + Raise iniziale

Esempio: 
SB=10$ BB=20$

Call: 20$
Minimum-Raise: 20$x2= 40$
Minimum-3Bet su Raise 40$: (40$ – 20$)x2 + 20$= 60$
Minimum-4Bet su 3bet 60$: (60$ – 40$)x2 + 40$= 80$

Minimum-3Bet su Raise 70$: (70$ – 20$)x2 + 20$= 120$
Minimum-3Bet su Raise 110$: (110$ – 20$)x2 + 20$= 200$

Post Flop

Dopo il Flop semplicemente la puntata minima è 1BB, il massimo è l’intero stack, quindi l’all-in, e i rilanci successivi seguono lo stesso schema visto poco fa.

Situazioni particolari

Ci sono alcune situazioni particolari circa le puntate dei giocatori cui lo stack non completa per intero la puntata o il rilancio minimo.

Call: se un giocatore non riesce a coprire con il proprio stack l’importo del call, metterà tutti i suoi gettoni nel piatto e il dealer andrà a creare un side-pot con le sole eccedenze. Il Side-pot sarà conteso solamente ta i giocatori che hanno coperto per intero il Call, mentre il giocatore in all-in competerà solamente per il Main-pot. Possono crearsi più side-pot qualora più giocatori vadano all-in in situazioni analoghe.

Raise All-in: un giocatore che va all-in per un importo inferiore al minimum-raise non “riapre i rilanci”, il giocatore che ha fatto la precedente puntata quindi puó solo limitarsi a coprire la differenza, senza poter rilanciare ulteriormente. In caso contrario si puó rilanciare ancora.

Esempio:

SB=10$ BB=20$

Player A: BB 20$
Player B: Raise 70$
Player C: All-in 95$ 

=> Player B può solo fare call in quanto l’importo minimo per aprire il rilancio è (70$-20$)x2+20$= 120$

Se invece:

PlayerC: All-in 130$

=> Player B può rilanciare di nuovo, ad esempio per far passare altri eventuali giocatori e andare allo showdown in due, aumentando quindi le proprie percentuali di vittoria.

Puntate Pot-Limit

I rilanci massimi nei giochi Pot-Limit sono quelli leggermente più complicati da calcolare, ma per nostra fortuna all’inizio è sufficiente annunciare “Pot” quando è il nostro turno, per lasciar calcolare al dealer l’importo nel nostro rilancio massimo.
I limiti di puntata Pot-Limit vengono generalmente utilizzati per le varianti Omaha e Stud, ma in molte occasione viene utilizzato anche per giocare a Texas Hold’em. È comunque importante conoscere come si calcolano questi rilanci, ecco una spiegazione in breve con degli esempi:

Bet: il limite massimo della prima puntata è l’importo del piatto. Ipotizziamo un piatto di 110$, la nostra puntata potrà essere minimo un BB e massimo 110$.

Raise: la regola sui rilanci minimi è la medesima affrontata per i giochi con limiti di puntata No-limit. La puntata massima invece viene calcolata secondo la formula:

Pot size Raise = 3x(Bet/raise precedente)+(Piatto prima di quel Bet/Raise, comprese eventuali puntate di giocatori precedenti).

Esempi:

Pot (prima dell’azione): 45$
Player A: Bet 30$
Player B: Raise 70$
Player C: Pot size raise = 3×70$ + (45$+30$) = 295$

Pot (prima dell’azione): 30$
Player A: Bet 10$
Player B: Raise 20$
Player A: Pot size raise = 3×20$ + 30$ (la prima bet viene già contata) = 90$

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Puntate Fixed-Limit

I limiti di puntata Fixed-Limit sono abbastanza semplici, nel senso che si tratta di importi predeterminati che si possono utilizzare per puntare e la quantità di rilanci disponibili è anch’essa limitata. Generalmente questi limiti sono utilizzati per le varianti Stud, ma vengono talvolta proposti anche in quasi tutte le altre tipologie di poker, anche Omaha e Texas Hold’em.

Per queste varianti è sufficiente attenersi alle regole volta per volta specificate per il torneo o il tavolo ove si decide di sedersi e godersi la partita senza preoccuparsi troppo di fare calcoli circa gli importi delle puntate o dei rilanci.

*NOTA BENE: per quanto riguarda la regola della riapertura dei rilanci nel caso un giocatore vada all-in non completando il minimum-raise, nei giochi fixed-limit è sufficiente coprire la metà della differenza tra il minimum-raise e l’importo scommesso dal giocatore precedente

Esempio:

SB=10$ BB=20$

Player A: BB 20$
Player B: Raise 40$
Player C: All-in 52$ 

=> Player B può rilanciare di nuovo (essendo fixed limit rilancerà a 80$) in quanto l’importo minimo per aprire il rilancio è (40$-20$)x2+(20$/2)= 50$

Conclusioni: quale limite di puntata scegliere

Giocare varianti Pot-Limit e soprattutto Fixed-Limit, invece che le più adrenaliniche varianti No-Limit, è certamente una buona idea se si desidera addolcire le oscillazioni nel bankroll o nello stack disponibile nella singola mano, partita o sessione.

Giocare online ci toglie il pensiero di dover fare calcoli circa le puntate in quanto fa tutto il computer, però un caloroso consiglio è quello di allenarsi a contare sempre a mente. All’inizio può sembrare uno sforzo inutile o uno spreco di energie e attenzione, ma la nostra mente è come un muscolo, a poker si gioca con la mente, di conseguenza allenare la nostra testa a fare ragionamenti e calcoli velocemente è come per un ginnasta allenare le gambe o le braccia.

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