Moto: taglia il traguardo ed esulta, ma manca un giro (VIDEO)

Quando la concentrazione è tutto: esultare, non sempre è un bene, tipo se in moto lo fai ad un giro dalla fine.

Bandiera a scacchi (Getty Images)
Bandiera a scacchi (Getty Images)

Va bene tenere la concentrazione alta, ma alcune volte, è anche la tensione a farla da padrona. Sarà stato questo il motivo che fece sbagliare clamorosamente il conteggio, al giovane Riccardo Russo, della classe 600 Stock, protagonista di una strana vicenda, con il Mugello come sfondo, pista che ci sarà nel calendario MotoGP del 2022.

Un errore che non solo costa caro, ma che quando si palesa in questo modo, mette certamente a disagio i piloti. Non è la prima e non sarà neanche l’ultima volta, ma Russo ha tagliato il traguardo ed esultato, ovviamente anche rallentato, quando però alla fine vera della corsa, mancava ancora un giro.

Le altre moto continuavano a correre

Al Mugello, si correva il quinto round stagionale del campionato italiano velocità del 2012. Il ragazzo dopo aver passato il traguardo, iniziò ad esultare e rallentando, rese facile a tutti gli altri il sorpasso. Il ragazzo della Yamaha, se avesse realmente vinto, avrebbe avuto anche tutte le ragioni per darsi alla pazza gioia, visto che così facendo, sarebbe arrivato a tre Gare dalla fine, col campionato quasi in tasca. Ma invece, quando ha iniziato a salutare il pubblico, ha notato che qualcuno gli diceva di continuare la corsa.

Alla fine, tra chi lo aveva passato, il più veloce fu l’allora quindicenne, Alessandro Nocco con la sua Kawasaki. Russo si era accorto troppo tardi di tutto quanto stesse accadendo e pur accelerando al massimo, non riuscì a prendere le posizioni che danno punti migliori. Il ragazzo, concluse la Gara al quattordicesimo posto, e per il momento restava almeno, in testa al campionato.

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Il pilota di Maddaloni, alla fine riuscì a vincere il campionato italiano di velocità con la sua Yamaha YZF R6. L’anno dopo, ottenne anche la sua prima esperienza mondiale, con l’iscrizione al mondiale Supersport, dove conduce una Kawasaki. Tre anni di Supersport, due in Superbike, il ragazzo è arrivato fino alla Moto2, dove esordì nel 2014 per sostituire De Angelis. Nelle sue uniche cinque Gare in carriera, non riuscì a portare a casa punti con la sua Suter.

Eccolo il video, di quel rocambolesco finale:

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