I mondi della F1 e del Motomondiale sono accomunati da una storia che ha dell’incredibile. Ecco chi è l’eroe di entrambe le categorie.
Il motorsport ruota attorno alle categorie più seguite dagli appassionati, vale a dire F1 e Motomondiale. Se la massima formula a quattro ruote non ha mai cambiato nome, la MotoGP che conosciamo oggi era conosciuta dal 1952 al 2001 come Classe 500, il cui ultimo campione del mondo è stato Valentino Rossi in sella alla Honda.
Per raccontare tutti gli aneddoti, le curiosità e le statistiche più particolari legate a queste due discipline occorrerebbe la scrittura di un romanzo, viste le tante pagine di storia che ci hanno regalato in settant’anni di attività. Tuttavia, i casi più particolari meritano di essere narrati, per fari si che restino intatti in futuro.
Il caso più eclatante che lega queste due discipline è quello di John Surtees, leggenda britannica del motociclismo e dell’automobilismo. Il pilota nacque a Tatsfield, nel distretto di Surrey, l’11 febbraio del 1934, e visse sulla sua pelle tutto l’incubo della Seconda Guerra mondiale per tutta la sua giovinezza.
Le sue speranze vennero sin da subito riposte nel motorsport, in cui entrò tramite la porta delle due ruote. La sua prima esperienza avvenne a soli 18 anni, quando in sella ad una Norton, disputò il Gran Premio dell’Ulster in Classe 500. Il talento di Surtess venne subito reso noto dal sesto posto finale, che lo classificò come miglior giovane nella gara d’esordio.
Nello stesso evento dell’Ulster, che si correva nei dintorni di Belfast, in Galles, arriva la sua prima vittoria nel Motomondiale in Classe 250, quando correva l’anno 1955. Il britannico si fece notare in 350, quando, nella stagione successiva, si impose nel Gran Premio del Belgio che si disputava sul lunghissimo tracciato di Spa-Francorchamps. All’epoca, la pista immersa nella foresta delle Ardenne misurava oltre 14 chilometri, e pensare di percorrerla su due ruote è un qualcosa che mette ancora i brividi.
Con la MV Agusta, nel 1956 arrivò il primo titolo mondiale in 500, grazie alle affermazioni ottenute al Tourist Trophy, in Olanda e proprio in Belgio. Dal 1958 al 1960 conquistò tre campionati del mondo in 350, e negli stessi anni ne arrivarono altrettanti anche in Classe 500. Questo significa che, in appena cinque stagioni, il buon Surtees aveva portato a casa ben sette allori iridati, quattro dei quali nella classe regina.
F1, la leggenda di Surtees arriva sulle quattro ruote
John era ormai diventato una leggenda imbattibile nel Motomondiale, ma la sua fame di vittoria non era per nulla esaurita. Nel 1960, anno dei suoi ultimi titoli sulle due ruote, inizò a correre anche in F1, dove disputò il GP di Monaco con la Lotus, per poi chiudere addirittura secondo la gara di casa a Silverstone.
Fu abbastanza clamoroso quello che accadde al termine di quella stagione, visto che Enzo Ferrari, intuendone il talento fuori dal comune, gli offrì un contratto per il 1961. Surtees rifiutò, non sentendosi ancora pronto per la già blasonata Scuderia di Maranello. Tuttavia, dopo un’annata in Cooper, John accettò l’incarico e passò al Cavallino nel 1962.
Il primo successò arrivò l’anno dopo, al Gran Premio di Germania, mentre nel 1964 successe un qualcosa che sarebbe entrato negli annali della F1 e del motorsport in generale. Vincendo in Germania ed in Italia, Surtees arrivò a giocarsi il titolo all’ultima gara in Messico.
A causa di alcune problematiche tra il grande Enzo e la Federazione Internazionale, dal GP degli Stati Uniti la Ferrari di John corse con i colori della Nart, scuderia fondata dal pilota Luigi Chinetti. In Messico, la lotta vedeva contrapposti Surtees con 34 punti in classifica e Graham Hill con la Lotus, in vantaggio a quota 39.
Una gara disastrosa del padre di Damon, futuro campione nel 1996, permise al sette volte campione del Motomondiale di far suo il primo ed unito titolo in F1, il 25 ottobre del 1964. Esattamente 57 anni fa. Si tratta di una storia incredibile e che, probabilmente, non avrà eguali nel futuro del motorsport.
In tempi recenti, Valentino Rossi aveva tentato di approdare nel Circus, disputando anche numerosi test con la Ferrari tra il 2004 ed il 2008. Il “Dottore” aveva poi abbandonato questa idea, che aveva mandato in visibilio i suoi fans. In futuro, qualche altro temerario potrebbe tentare l’impresa, ma quanto fatto da Surtees merita di essere ricordato a vita.
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Il pilota scomparve a Londra il 10 marzo 2017 ad 83 anni di età, non prima di aver subito un lutto tremendo. Nel 2009 infatti, perse suo figlio Henry, rimasto ucciso a Brands Hatch in un incidente mentre correva in Formula 2. Una gomma staccatasi da un’altra vettura lo colpi sul casco, uccidendolo praticamente all’istante.