Valentino Rossi se la prende con i giovani: “Sono pericolosi”

Anche Valentino Rossi parla del modo di guidare dei più giovani: troppi rischi e troppi incidenti, ecco la sua idea.

Valentino Rossi (Instagram)
Valentino Rossi (Instagram)

C’è ancora molto da parlare a quanto pare, sugli incidenti dei giovani piloti. Le polemiche che seguono l’incidente mortale del giovane Dean Vinales, hanno portato a diversi scontri verbali, tra cui quello tra Michael Fabrizio, e Jorge Martínez Aspar. Forse però, le soluzioni andavano trovate prima che potesse succedere una cosa del genere.

Ed ora che ha ricevuto la domanda in merito, anche Valentino Rossi, l’esperto pilota che torna per l’ultima volta negli States, si è visto costretto a non evitare ancora l’argomento. Le sue parole, non sono certo da non ascoltare.

Valentino Rossi e la sua soluzione per i giovani

“Quello che è successo a Jerez è stato un disastro. – Dice The Doctor – Tre volte quest’anno è accaduto con i giovani. Cosa possiamo fare? La cosa più pericolosa di questo sport è quando si cade e si viene investiti. Il rischio che succeda è molto alto”. Conferma senza mezzi termini il pilota marchigiano, che intanto sta risolvendo la brutta vicenda dello sponsor della sua VR46.

“Cosa fare? Innanzitutto più rispetto per le bandiere gialle di chi sta dietro. – Continua l’esperto pilota – Normalmente i piloti, vedendo le bandiere gialle, cercano di perdere il meno possibile. Inoltre, negli ultimi anni, i giovani sono più aggressivi e guardi le gare con paura“. Ammette così, il 46, che anche lui stesso non si troverebbe a proprio agio con le ultime leve, e continua: “Non sai cosa può succedere. Sono molto pericolosi, devi essere fortunato. Rischiano tutti molto e non si preoccupano della sicurezza dei loro rivali“.

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La soluzione che il motociclista propone è molto semplice: “Bisogna essere più severi, essere più duri con le sanzioni. Questo è il messaggio che dovrebbe essere inviato. Questo sport è fantastico, ma deve cambiare il rispetto tra i piloti”. Infine, il pilota marchigiano, spende qualche parola anche per il circuito di Austin, dove, riferisce, è molto importante il pilota rispetto alla moto.

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