F1, arriva la bordata della Honda contro Hamilton: accusa pesante

La Honda è tornata al successo in F1 grazie al titolo di Max Verstappen. Masashi Yamamoto non le ha mandate a dire a Lewis Hamilton.

Honda, Hamilton (GettyImages)
Honda, Hamilton (GettyImages)

La Red Bull motorizzata Honda ha conquistato il titolo mondiale piloti di F1 grazie a Max Verstappen, uscito vincitore dallo splendido duello con Lewis Hamilton. Per la casa nipponica si tratta del ritorno al top del Circus dopo 30 anni esatti, visto che l’ultimo trionfo era arrivato nel 1991 con Ayrton Senna, ai tempi della prima partnership con la McLaren.

Dopo il periodo d’oro vissuto con il team di Woking e la Williams, la Honda aveva abbandonato la massima serie, tornando in gioco nel 1999 con la Bar dopo sette stagioni di inattività. L’esperimento fu tutt’altro che un successo, anche se nel 2004 arrivò un secondo posto nel mondiale costruttori con diversi podi, divisi tra Jenson Button e Takuma Sato.

La Honda decise poi di acquistare il team, rientrando in F1 in forma ufficiale. Nel 2006, il britannico siglò la pole in Australia, per poi vincere un rocambolesco Gran Premio di Ungheria, prima vittoria in carriera del campione del mondo 2009. Il biennio successivo fu una delusione, ma il rimpianto più grande per i giapponesi fu l’abbandono al Circus alla fine del 2008: con il progetto per l’anno successivo già pronto, tutto venne venduto a Ross Brawn, che per una sterlina acquistò la monoposto e la squadra che avrebbe dominato nel 2009.

La Honda è poi tornata nel 2015, ricreando la partnership con la McLaren che tanto bene aveva fatto ai tempi di Senna ed Alain Prost. Purtroppo, la nuova esperienza è stata un disastro, con Fernando Alonso e Jenson Button che non hanno mai avvicinato la zona del podio. Al termine del 2017, i giapponesi si sono spostati in Toro Rosso, per poi arrivare in Red Bull nel 2019.

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La Honda si è presa la sua rivincita grazie a Max Verstappen ed al team di Milton Keynes, ma abbandonderà la F1 proprio al termine del 2021. Grazie al congelamento delle power unit, la Red Bull continuerà a contare sui motori giapponesi sino al 2025, ma sulle vetture anglo-austriache e sulle AlphaTauri non ci sarà più il logo del marchio del Sol Levante.

In un’intervista rilasciata ad “Autosport“, Masashi Yamamoto, responsabile del reparto corse Honda, ha commentato quanto accaduto nel trionfale 2021: “Sin dal Bahrain, abbiamo capito che avevamo una monoposto ed un propulsore competitivo, che ci avrebbe permesso di lottare per il mondiale sino all’ultima gara“.

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In F1, oltre alle prestazioni, conta anche una buona dose di fortuna: “Ad Imola, Lewis commise un grave errore, andando fuori pista e perdendo tanti secondi preziosi. Inoltre, aveva anche danneggiato l’ala anteriore della sua macchina. Subito dopo, l’incidente tra Bottas e Russell ha portato all’esposizione della bandiera rossa, che gli ha permesso di rientrare in lotta. Obiettivamente, è stato molto fortunato nell’arco di questo campionato, e quello che ho descritto è solo un esempio“.

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