F1, Red Bull affamata: l’obiettivo è molto ambizioso

Il titolo mondiale di Max Verstappen non ha appagato la voglia di primeggiare della Red Bull Racing. Nel 2022 puntano anche al titolo costruttori.

F1 Red Bull Racing (Getty Images)
F1 Red Bull Racing (Getty Images)

La Red Bull Racing è la squadra che ha ottenuto il ritorno d’immagine migliore nel 2021, dopo un’annata condita dal successo mondiale di Max Verstappen. Il team austriaco con sede a Milton Keynes ha conquistato il successo all’ultimo respiro nel Gran Premio di Abu Dhabi. il pilota olandese, all’ultima tornata, ha sferrato l’attacco decisivo a Lewis Hamilton. Con grande sorpresa di quest’ultimo e dell’intero team Mercedes è arrivata la beffa, nel modo più atroce, a pochi metri dalla gloria.

L’era ibrida della Formula Uno era stata dominata esclusivamente dal team teutonico. L’unico mondiale piloti combattuto, fino alla fine, era stato quello nel 2016. Un affare interno alla Mercedes. In quell’occasione Nico Rosberg vinse il suo primo e unico titolo nella categoria regina del Motorsport, dopo un testa a testa infuocato con il teammate inglese. Non solo Max Verstappen ha sfatato un tabù nel 2021, ma la Red Bull Racing ha rischiato anche di vincere il titolo costruttori.

La squadra austriaca nel finale di stagione si era riportata a pochissimi punti dai campioni in carica. L’errore di Sergio Perez in Arabia Saudita ha spianato la strada all’ottavo titolo consecutivo dei tedeschi. Negli Emirati Arabi la Red Bull Racing ha potuto vendicarsi con la vittoria del suo giovane alfiere. I festeggiamenti sono stati, inizialmente, frenati dai ricorsi presentati dalla Mercedes. Una volta respinti, nel post gara, i reclami il team austriaco ha potuto festeggiare un successo che mancava dai tempi di Sebastian Vettel.

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I prossimi obiettivi della Red Bull Racing

La squadra austriaca non ha nessuna intenzione di fermarsi. Lo scorso anno sono riusciti a strappare un’importante accordo per il congelamento dei motori in vista del prossimo triennio. Il motorista Honda ha spinto al massimo del 2021 per equipaggiare la RB16B di una Power unit a livello di quella dei campioni della Mercedes. I giapponesi hanno deciso di lasciare il circus, ma lavoreranno duro per i motori della prossima stagione. I tecnici di Milton Keynes, in un apposito reparto della factory, sono focalizzati sulla creazione di una divisione che sarà operativa dal 2023.

La Red Bull Powertrains crescerà sulle basi solide del know-how dei giapponesi della Honda. Nel 2022 l’accordo prevede che i tecnici nipponici, nonostante il ritiro, costruiranno a Sakura le nuove PU. “Vogliamo fare in modo che anche il prossimo anno Verstappen e la Red Bull Racing possano continuare a lottare per il mondiale“, ha annunciato Yamamoto. L’amministratore delegato di Honda Racing crede nella possibilità di replicare il trionfo dell’olandese, anche con il nuovo regolamento tecnico che lancerà le monoposto ad effetto suolo. La RB ha una certezza, come ricordato da un soddisfatto Christian Horner, “senza l’incidente con Hamilton a Silverstone, avremmo chiuso la stagione usando solo tre motori“. Una affidabilità straordinaria.

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La Honda ha promesso che faranno il massimo per garantire il livello di performance della passata stagione anche nel prossimo campionato. Il ritorno in F1 con la McLaren fu un incubo per la Honda, anche a causa di una mancanza di dialogo tra le aziende. La partnership con la Red Bull Racing ha riportato il marchio giapponese ai fasti del passato. La maggiore libertà ha creato un connubio vincente. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, Yamamoto ha elogiato la RB: “Capimmo che avevamo svoltato, quando in Australia nel 2019 finimmo subito sul podio“. La casa giapponese, infine, vuole lanciare un messaggio importante, nella sfida delle emissioni zero nella produzione di serie, “usando il meglio della tecnologia e delle risorse umane sviluppata e impiegate in F1″, ha concluso Yamamoto.

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