Bluff: 3 errori da non commettere e 5 momenti da sfruttare

Bluffare è una delle cose che dà più soddisfazione del poker, ma conoscere quando sono i momenti ideali e quando è invece meglio evitare, è di fondamentale importanza per il nostro gioco.

quando bluffare

Ci sono alcune situazioni in cui possiamo provare a bluffare aspettandoci una percentuale altissima di riuscita, altre in cui dobbiamo conoscere alla perfezione tutte le dinamiche di gioco per far sì che il nostro bluff vada a segno, altre situazioni ancora in cui invece provare a bluffare significa quasi certamente un grande spreco di fiches.

Intuire al volo in quale delle tre circostanze ci troviamo può non essere un lavoro semplice, anzi in genere richiede non poca esperienza e l’aver preso qualche bastonata in faccia sembra forse l’unico modo per imparare questo tempismo. La piccola guida di oggi ha lo scopo di dare un’idea a grandi linee dei momenti migliori per bluffare e di quelli in cui assolutamente dovremmo evitare. Seguire questi suggerimenti può certamente farti saltare i passaggi in cui si prendono le bastonate di cui sopra. Vale la quindi certo la pena investirci qualche minuto.

PER UNA PIÙ AGEVOLE COMPRENSIONE, È CONSIGLIATO PRIMA LEGGERE >>> L’importanza del bluff nel poker, spiegata in modo semplice

Quando bluffare: l’importanza del tempismo

Sapere quali tipi di bluff esistono e quali sono le accortezze da tenere a mente durante la messa in pratica di queste tecniche, non è sufficiente a garantirci la buona riuscita con una frequenza ottimale. Uno degli aspetti chiave della tecnica è proprio saper decidere in pochi istanti se è l’occasione giusta per bluffare o è meglio fare a meno e aspettare occasioni migliori. Talvolta ci farà guadagnare molto di più provare a bluffare in modo anche un po’ goffo o non magistrale, ma nel momento giusto. Tante volta la buona riuscita di un bluff è dovuta in larga parte al nostro tempismo, più che alla costruzione oculata dello stesso. Vediamo adesso come riconoscere quando siamo in una di queste situazioni o meno.

Quando è meglio non bluffare a poker

Ci sono situazioni in cui bluffare è estremamente rischioso e, per quanto possiamo esser bravi a tessere una storia credibile, molto probabilmente la mano andrà a concludersi con un nulla di fatto e ci avremo quindi rimesso parte delle nostre fiches. Il bluff va evitato quando:

Non siamo in heads up

Affinché possiamo godere di tutti i vantaggi dovuti a un bluff eseguito alla perfezione, è fondamentale giocare la mano contro un solo avversario. La presenza di anche un solo player in più, quindi una mano giocata a tre, andrà a rendere quasi sempre inefficace qualsiasi nostro tentativo di bluff.

Salvo rari casi, se stiamo giocando in un piatto multi-way, bluffare è estremamente difficoltoso e, salvo magari riuscire a indurre il fold almeno uno dei due avversari subito al flop, difficilmente riuciremo a farli passare entrambi più avanti. Non accaniamoci quindi su mani di questo tipo. Se non abbiamo spiragli di miglioramento sostanziale del nostro punto, meglio attendere e provare a bluffare in situazioni migliori.

Il board non aiuta

Se abbiamo missato il flop e vorremmo quindi tentare di rubare il piatto con un bluff al turno o al river, è importante che ci sia qualcosa che dia sostegno alla credibilità della nostra azione. Nel caso l’avversario ci abbia seguiti al flop, un turn completamente ininfluente non andrà a spostare di molto gli equilibri. Se abbiamo un flop del tipo Q-J-4 o K-T-6 e al turn cade un 2 o 7, ad esempio, che non aiutano neanche per eventuali colori, un avversario che ha fatto call al flop, ad esempio dopo una nostra continuation bet, difficilmente potrà credere che la nostra mano sia improvvisamente migliorata tanto da batterlo e farlo quindi passare. Se provassimo a bluffare in questo caso, con tutta probabilità ci troveremo poi al river senza valore di showdown e con un piatto (e di conseguenza le eventuali size da poter usare in puntate o rilanci) molto più grande. Non certo una bella situazione insomma.

Salvo i pochi casi in cui abbiamo una lettura abbastanza accurata circa la mano del nostro avversario, non dovremmo bluffare su carte ininfluenti. Se abbiamo molte info sull’avversario e possiamo esser quasi certi che ha magari chiamato in draw al flop o sta provando a fare floating, allora ci si può anche provare. Teniamo conto che qui il nostro bluff dovrebbe andare però a chiudere la mano. Se oppo è quindi in draw, dobbiamo regolare la nostra bluff bet su una size che non gli dia odds per fare call lo stesso. In quel caso ci troveremmo probabilmente un bluff suo al river qualora non chiudesse il draw e, tolto l’importo che diventerebbe altissimo, sarebbe costosissimo per noi rilanciare se non abbiamo valore di showdown dopo il nostro tentativo di bluff.

Giochiamo contro player inesperti

Uno degli errori più comuni che fanno i giocatori quando decidono di bluffare è proprio non valutare correttamente chi abbiamo di fronte. La condizione essenziale affinché un bluff vada a segno è che l’avversario “si beva” la storiella che stiamo provando a raccontare con il nostro bluff. Un’altra è che sia in grado, qualora creda alla nostra messinscena, di prendere la decisione giusta di passare se non ha odds e tutte le altre valutazioni che un giocatore razionale è in grado di fare.

Di fronte quindi a giocatori molto inesperti o che non giocano in modo razionale, non dovremmo bluffare proprio. Se proprio non se può evitarlo, almeno cerchiamo di provarci solamente con chi mostra uno stile di gioco adatto. Se un giocatore poco esperto adotta comunque uno stile abbastanza tight, magari quando non ha punti eccezionali può passare su una nostra bet in bluff. Nel caso in cui, invece, siamo di fronte a giocatori Loose, o peggio ancora calling station, non facciamoci venire strane idee e giochiamo solo per valore. Tanto quelle chips sono destinate col tempo a finire nel nostro stack, non ha senso fare errori e rischiare di perder soldi o chips per calcare la mano.

In fondo, se ci riteniamo giocatori migliori del nostro avversario e poi proviamo a bluffare su di lui, questi ci chiama senza senso e poi magari prende anche la sua e ci porta via un grosso piatto, non è lui l’asino a chiamare senza odds, ma noi che essendo i giocatori esperti non abbiamo considerato questa eventualità e gli abbiamo servito sul piatto d’argento l’unico modo che aveva di batterci.

bluffare a poker

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Quando ha senso bluffare a poker

In linea di massima è una buona idea bluffare ogni qual volta non ci siano le condizioni di cui abbiamo parlato sopra. Perchè possiamo godere delle maggiori chance di successo quando vogliamo tentare il bluff, queste sono le circostanze ideali:

  • Siamo in heads up. Non ci sono quindi altri giocatori “tra i piedi” e possiamo condurre il gioco come si deve.
  • Successivamente al nostro bluff, le odds di oppo diventano sfavorevoli. Lo scopo del bluff è quello di indurre in errore l’avversario. Se riusciamo quindi a prendere il tempismo corretto e bilanciare bene le size delle puntate, dovremmo arrivare al punto in cui il nostro avversario, seppur con una mano migliore della nostra, non abbia odds per proseguire la mano, a meno di fare azioni che dal suo punto di vista si rivelerebbero scorrette.
  • Il gioco avversario suggerisce (genuinamente) debolezza.
  • Il modo di giocare dell’avversario suggerisce forza, ma capiamo trattarsi di una messinscena. Se becchiamo l’avversario a simulare forza, bluffare a nostra volta potrebbe farci vincere la mano senza troppe difficoltà.
  • Arriva una scare card. Quando cade una scare card, ossia una carte che potenzialmente potrebbe ribaltare la situazione di vantaggio che l’avversario sa di avere, potrebbe averci dato l’occasione perfetta per bluffare. Non dimentichiamo che affinchè un bluff vada a segno l’avversario deve credere alla nostra “storia”. Per far sì che la nostra storia si acredibile, dovremmo basarla quindi su qualcosa di più che concreto. Una scare card è quanto di meglio possa arrivarci in tal senso.

Ogni quanto tempo bluffare a poker?

Un altro interessante discorso riguarda la frequenza con la quale proviamo a bluffare. Diciamo che l’ideale è evitare gli eccessi e alternare spesso le giocate, come sempre. Un numero troppo elevato di bluff renderà gli avversari abituati a dubitare, diventerà quindi difficile essere credibili le volte successive che proveremo a bluffare contro di loro. Al contrario, non bluffare quasi mai porterà gli avversari a diventare più aggressivi nei nostri confronti e passare più spesso quando abbiamo punto e vogliamo massimizzare la mano.

Nel famoso libro “The Theory of Poker” di David Sklansky, il matematico e pro poker player statunitense, sostiene che matematicamente il bluff ha il suo punto ottimale vi è quando le probabilità che il bluff fallisca sono perfettamente corrispondenti alle pot odds dell’avversario. In conclusione, riguardo la prevedibilità nel nostro bluff, la teoria dei giochi insegna a seguire un modo casuale per decidere quando bluffare. Alcuni player raccontano di affidarsi alle lancette del proprio orologio per decidere. Ad esempio, se voglio bluffare il una volta su tre, posso decidere di farlo quando la lancetta dei secondi è tra il 12 e il 4.

Insomma, i modi di randomizzare i nostri bluff per renderli imprevedibili sono diversi. Decidiamone uno che ci venga comodo e proseguiamo su quella linea, tenendo chiaramente sempre a mente quanto visto oggi. Le soddisfazioni non mancheranno.

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